Scheda: Tema - Tipo: Cultura e istruzione

Elementari inferiori ed elementari superiori

Nessuna Immagine

Nel 1859 la Legge Casati riforma l'intero sistema scolastico, sancendo l'obbligatorietà del corso elementare e dividendolo in due gradi: il primo e secondo anno del corso elementare coincidono con la scuola elementare inferiore, mentre il  terzo e quarto anno costituiscono il corso superiore.


Periodo di riferimento: 1859

Translate

Categorie

  • scuola

La legge Casati del 1859, estesa poi a tutta l’Italia unita, riforma l’intero sistema scolastico. In particolare per il corso elementare sancisce l’obbligatorietà, la gratuità e l’uguaglianza tra maschi e femmine. L’istruzione elementare viene divisa in due gradi, inferiore e superiore.
Il corso inferiore coincide con la prima e la seconda, durante i quali sono previsti l’insegnamento religioso, la lettura, la scrittura, l’aritmetica, i principi della lingua italiana e nozioni elementari del sistema metrico. Il corso superiore coincide con il terzo e quarto anno e, rispetto a quello inferiore, ha come materie aggiuntive le regole della composizione, la calligrafia, la geografia elementare, l’esposizione dei fatti più notevoli di storia nazionale, la cognizione di scienze fisiche e naturali applicabili agli usi ordinari della vita.
Oltre a ciò le classi maschili seguono corsi di geometria e disegno lineare mentre quelle femminili di “lavori donneschi”.
Quindi, secondo questa suddivisione, un alunno iscritto al primo anno di elementare superiore, frequenta in realtà il terzo anno di corso elementare.
A partire dall’anno scolastico 1862-1863, su proposta di Pietro Baricco, sulla scia delle conferenze pedagogiche fiorentine del 1862 che vedevano promotori dell’esperimento Lambruschini e Matteucci, a Torino si sperimenta l’affidamento della prima classe maschile inferiore a insegnanti donne. L’esperimento è stato condotto parallelamente da Milano e Genova. A Torino il primo anno si prova in due classi e l’anno successivo in altre due: le maestre delle classi maschili sono coadiuvate da una “sotto-maestra” e sono pagate come se insegnassero nelle classi femminili.
È la riforma del ministro Coppino, del 1877, a portare il corso elementare a cinque anni anziché quattro e a porre fine quindi alla precedente suddivisione. Nel 1904 il corso elementare assume nuovamente la durata di quattro anni, cui si sommano due anni di “corso popolare”, per permettere agli alunni di studiare fino ai 12 anni, età a cui il ministro Orlando aveva innalzato l’obbligo. Quest’ultimo, ampiamente disatteso, sarà di nuovo aumentato dalla riforma Gentile del 1923 che, tra l’altro, porta nuovamente a cinque anni la durata del corso elementare.

Ente Responsabile

  • Fondazione Tancredi di Barolo