Scheda: Luogo - Tipo: Edifici monumentali

Palazzo Scaglia di Verrua

Gli affreschi di Antonino Parentani, realizzati a partire dal 1603, ornano la facciata e la corte interna del Palazzo Scaglia di Verrua e rappresentano l’ultimo esemplare rimasto a Torino di questa tipologia decorativa di gusto  manierista.


Indirizzo: VIA STAMPATORI 4

Trasformazione: 1590 - 1600

Variazione: 1603
− Commissione ad Antonino Parentani per gli affreschi della facciata e della corte interna del palazzo

Variazione: XVIII Sec. (1700-1799)
Intervento sugli affreschi: scialbo

Restauro: 1898
Intervento di restauro a opera di Giorgio Boasso e di Giovanni Vacchetta

Bombardamento: 20 Novembre 1942

Bombardamento: 08 Agosto 1943

Restauro: 1988 - 1992
Interventi di restauro a cura di Barbara Rinetti e Giorgio Gioia

Restauro: 2011 - 2012
Ditta Nicola Restauri di Aramengo: facciata esterna

Restauro: 2013
Ditta Nicola Restauri di Aramengo: interno cortile

Categorie

  • bombardamento | palazzo

Tag

  • mostra moderna | bombardamenti | trompe l'oeil

1. Storia dell'edificio

Palazzo Scaglia di Verrua sorge all’interno di un isolato urbano, anticamente detto “carignone” e in seguito Isola Sant’Alessio, di cui rimangono notizie documentarie fin dalla metà del XV secolo.
L’aspetto attuale del palazzo si deve a Giacomo Solaro che, tra il 1590 e il 1600, acquistò e unì diverse porzioni di edificio appartenenti ad altri proprietari. Fu lui a commissionare nel 1603 gli affreschi della facciata e della corte interna ad Antonino Parentani (1570 ca. - documentato a Torino dal 1599 al 1628), pittore di origine bresciana attivo alla corte sabauda dalla fine del Cinquecento. La decorazione esterna ad affresco è costituita da blasoni, paesaggi, figure allegoriche e divinità inquadrate da cornici architettoniche. Questo tipo di ornamentazione non era infrequente a Torino tra Cinque e Seicento, tuttavia i profondi rimaneggiamenti subiti dalla città in epoca barocca hanno reso Palazzo Scaglia l’unico esempio superstite.
Antonino Parentani durante il suo soggiorno torinese ricevette altre commissioni di rilievo, tra le quali si ricordano l’intervento nell’impresa di decorazione della Grande Galleria del Palazzo Ducale (la manica di collegamento – perduta – tra Palazzo Madama e Palazzo Reale) e due pale d’altare per il Santuario della Consolata.
L’attuale nome dell’edificio è invece legato ai proprietari successivi, i conti Scaglia di Verrua, dei quali è ancora visibile il grande stemma sul portone d’ingresso.

2. Gli affreschi

Palazzo Scaglia di Verrua costituisce l’unico esempio torinese superstite di facciata cinquecentesca dipinta ad affresco. La sua decorazione si deve al bresciano Antonio Parentani, che la realizzò nei primissimi anni del Seicento. Scialbati nel Settecento, gli affreschi furono riscoperti solo intorno al 1880 e subirono un primo restauro nel 1898 a opera di Giorgio Boasso e di Giovanni Vacchetta. Grazie ad alcune fotografie del 1939 conservate nell’archivio dei Musei Civici è possibile conoscere l’aspetto di quel primo intervento di restauro, fortemente integrativo, che modificò anche l’iconografia di alcune delle scene dipinte da Parentani sulla facciata di via Stampatori, trasformate da episodi mitologici a scene a carattere religioso. La fotografia storica è in questo caso strumento utile per raccontare un singolare capitolo di storia del restauro, oltre a costituire una preziosa testimonianza dell’immagine del palazzo prima dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale (2).

 

3. Bombardamenti

L'isolato compreso fra le vie Stampatori, Barbaroux, San Dalmazzo e Garibaldi fu interessato dai bombardamenti che avvennero nell'estate del 1943. Tutti gli edifici riportarono danni, ma in particolare il palazzo in via Stampatori 4 vide la distruzione parziale di un piano su lato strada, verso via Garibaldi, e il sinistramento di due piani. Bombe incendiarie, lanciate in due episodi, nel novembre 1942 e agosto 1943, causarono il distacco totale del tetto con crollo di soffitti e muri divisori e lo schintamento totale degli infissi. Nel giugno 1944 il tetto era stato già parzialmente ripristinato.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
PALAZZO SCAGLIA DI VERRUA
Via Stampatori 4

Palazzo.
Edificio di valore storico-artistico, ambientale e documentario. Singolare esempio di palazzo realizzato in più tempi, tra Cinque e Seicento.
A. Solaro, Capo e Generale alle Finanze, realizzò quivi il suo palazzo fra il 1585 e il 1604. Ampliato e ristrutturato dagli Scaglia di Verrua per opera dell'arch. G.M. Garabello tra il 1650 e il 1665. Nel 1772 (prog. Martinez) i Verrua realizzarono le case d'affitto adiacenti su Via Garibaldi e nel 1784 (prog. Perucca) la casa d'affitto adiacente, sull'angolo tra Via Stampatori e Via Barbaroux.

ISTITUTO DI ARCHITETTURA TECNICA, 1968, pp. 540 sgg.
Tavola: 41

(1) da https://www.academia.edu/39690399/Serena_DItalia_Palazzo_Scaglia_di_Verrua_riscoperta_e_restauro_

Fonti Archivistiche

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Ente Responsabile

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  • Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà