Moda del Guanto
In via Santa Teresa, il locale che con oltre un secolo di attività si occupa della vendita al dettaglio di guanti, capi eleganti, sportivi e per tutte le occasioni, conserva l’atmosfera da salotto di inizio Novecento.
1. Cenni storici
Nel 1905 il cavalier Scotti, di origini napoletane, aprì questa boutique come Casa del Guanto e poi una filiale in via Garibaldi, oggi chiusa. I guanti provenivano dalla fabbrica di pellami del fratello ed erano esposti al pubblico per mezzo di curiosi congegni pubblicitari animati fatti appositamente arrivare dalla Germania.
Oggi il locale ha mantenuto intatto lo stile elegante e i modi del fondatore grazie all'impegno di due ex dipendenti: Caterina Barbieri, che lo rileva nel 1980 modificandone la denominazione con l'attuale, e Anna Maria Chieppa che lo guida dal 2002 con una ricca selezione di guanti delle migliori marche e la possibilità di realizzarne su misura, oltre all'offerta di altri accessori di moda, tra cui portafogli, cinture, foulard, cappelli, ombrelli, tutti accuratamente selezionati.
2. Arredi esterni e interni
La decorazione esterna di primo Novecento ha una struttura esile e trasparente che ottiene la massima permeabilità alla luce. Il monoblocco lineare e simmetrico è realizzato in noce verniciato con parti in pioppo: quattro montanti, coprifilo della base in breccia nera a fondo verde, si innalzano da terra fino al portinsegna aggettante, sostenuto da quattro mensole scolpite che raffigurano grifoni alati. L'elegante riquadro dell'insegna a lettere oro su vetro nero è bombato nella parte centrale corrispondente all'ingresso; l'aggetto sui piccoli pannelli in vetro a filo con la struttura sottostante crea una piacevole zona d'ombra. La soglia, in marmo bianco di Carrara, sottolinea la bussola d’ingresso e le due vetrine che valorizzano i riflessi degli specchi del portainsegna, accorgimento già usato nell’Ottocento per illuminare le strade semibuie del centro.
Nel piccolo ambiente a pianta quadrata e dalla volta a botte, gli arredi in legno chiaro eseguiti da artigiani napoletani negli anni Trenta del Novecento appaiono integri.
Bibliografia
- Job, Andrea - Laureati, Maria Luisa - Ronchetta, Chiara (a cura di), Botteghe e negozi: Torino 1815-1925. Immagine del commercio fra architettura e decorazione, U. Allemandi, Torino 1984 , pp. 94, 175
- Ronchetta, Chiara (a cura di), Le botteghe a Torino: esterni e interni tra 1750 e 1930, Centro studi piemontesi, Torino 2001 , p. 67 / figg. 1 e 3; p. 158; p. 276 / scheda 75
- Negozi e locali storici di Torino, Archivio storico della Città di Torino, Torino 2006 , n. 7 p. 28
- Ronchetta, Chiara (a cura di), Le botteghe a Torino: esterni e interni tra 1750 e 1930, Centro studi piemontesi, Torino 2008 , p. 67 / fig. 1; p. 156
- Ronchetta, Chiara (a cura di), Le botteghe in Piemonte: esterni e interni tra 1750 e 1930, Centro studi piemontesi, Torino 2008 , p. 108 / scheda n. 234
Fonti Archivistiche
- Legge Regionale 4 marzo 1995/n. 34 “Tutela e valorizzazione dei locali storici” catalogo Guarini Piemonte, presso CSI Piemonte, Costanzo P., Delpiano P., 1998,scheda n. R0160963 e Allegati
Fototeca
Ente Responsabile
- MuseoTorino, 2017