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22

a

Tav.

41

(2.2.9.)

PORTA PALATINA

Piazza Cesare Augusto

Porta del lato settentrionale della cinta urbana di età romana.

Monumento di valore storico-artistico e documentario, con relativa area di pertinenza costituente integrazione storico-

ambientale; esempio singolare anche per l'eccezionale stato di conservazione di porta urbana del I sec. a.C. - I sec. d.C.

Porta urbana aperta sul lato settentrionale, allo sbocco del

cardo maximus,

da cui partiva la strada per Roma, edificata

contemporaneamente (età augustea) o negli anni immediatamente successivi (età flavia) alla erezione della cinta delle

mura. Inglobata in strutture edilizie posteriori, fu conservata per intervento dell'ing. Antonio Bertola che ne impedì la

demolizione all'inizio del XVIII secolo. Solo nella seconda metà dell'Ottocento iniziò la rivalutazione storica e

scientifica con massicci interventi di restauro. NeI 1861 il Comune delibera l'isolamento della Porta Palatina e il

restauro, durato fino al 1873, viene affidato a C. Promis. Vengono demoliti tutti gli edifici addossati alla porta e

conservati (solo per l'autorevole intervento del Promis) i tratti delle mura adiacenti alle torri. Nel 1904 riprendono nuovi

lavori di restauro sotto la direzione di A. D'Andrade, con lo scoprimento della base della torre orientale e il ritrovamento

dei muri del

cavaedium.

I lavori interrotti per la guerra vengono ripresi nel 1932. Ultimi sondaggi e restauri nel 1937-38,

con l'individuazione di strutture che fanno supporre l'esistenza di una porta precedente di età repubblicana.

Ex L.

108911939

D.R.

22 b

Tav.

4I

(2.2.9.)

Li

L.

1089/1939

D.R

.

22 c

Tav.

41

(2.2.5.)

C.

PROMIS,

1869,

pp.

194

sgg.; P. BuscnuoNI,

1908:

G.

BENDINELLI,

1929,

pp. 20 sgg.; ID,. 1935; A. RICIHMOND, 1935, pp. 52 sgg.;

G. Rosi, 1938, pp. 2-I1.

MURA ROMANE

Piazza Cesare Augusto

Tratti della cinta delle mura della città romana.

Manufatto di valore storico-documentario, singolare esempio di fortificazioni di età augustea.

La cerchia delle mura romane di età augustea, mantenutasi con qualche riplasmazione e restauro intatta attraverso il

medio evo, venne smantellata a partire dal XVI secolo (porta Segusina) per consentire gli ampliamenti barocchi sul lato

meridionale, occidentale e orientale. Dalla metà dell'Ottocento si scoprono, si rilevano e si documentano tratti delle

mura romane e resti delle torri:

torre presso la chiesa della Consolata, scoperta nel 1884, restaurata e sistemata nel 1889;

— torre all'imbocco in Via Giulio di Via S. Agostino (1888) visibile mediante botola;

— tratti di mura in prosecuzione della Porta Palatina (1891-92);

— torre presso il taglio a petto, nell'angolo Nord-Est della città, ora sotto la manica lunga di Palazzo Reale (1899-

1900). Porta urbica e tratti di mura nei sotterranei di Palazzo Madama (1884);

— tratti di mura e torre angolare di Sud-Est tra il Palazzo della Accademia delle Scienze e il Teatro Carignano (Via E.

Duse nel 1901) e nei sotterranei deI Palazzo della Accademia delle Scienze (nel 1932).

P. BAROCELLI. 1933,

pp. 254-274; lo., 1933; L. MANINO, 1959. pp. 199-213.

TEATRO ROMANO

Via XX Settembre 88

Edificio teatrale di età romana.

Monumento di valore storico-artistico e documentario, tipico e significativo esempio di edificio teatrale di età romana.

L'edificio teatrale della Torino romana

(Augusta Taurinorum)

venne scoperto in occasione della costruzione dell'ala

nuova di Palazzo Reale, lungo Via XX Settembre, nel 1899. Si demolirono allora gli edifici che dal medio evo in poi si

erano sovrapposti al teatro (Chiesa di S. Salvatore - Chiostro e cimitero di canonici), danneggiandolo in parte. Altri

danni furono causati dalle fondazioni della nuova ala che ne ricopri il settore meridionale, conservato ora nelle cantine

del palazzo, per lo strenuo intervento di A. D'Andrade. Il teatro occupa con la

porticus posi scaenam

un'intera

insula

(di

circa 76 m di lato) nell'angolo N-E della città romana, a ridosso delle mura. Gli scavi del 1960-62 hanno evidenziato due

fasi costruttive; ad un primo impianto quasi coevo a quello della città (età augustea) con consolidamenti e restauri

successivi, seguì un ampliamento la cui datazione è ancora da definire.

,r

Ex L.

1089/1939

D.R.

A. TARAMELO, 1900,

pp.

3

sgg.; G.

BENDtNELLI, 1929,

pp.

32

sgg.; C.

CARDUCCI, 1938,

pp. 297 sgg.; S. FINOCCHI, 1962-63, pp.

142-149;

SBAP, rilievi

di C.

BERTEA

(n. 350 sgg.) e fotografie

(n.

dal XXVI

-

al LXVllI).

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