

tà. Cfr. RICCARDO NELVA, in questo volume.
(53) Le ' casette» della collina generalmente con impian-
to a blocco quadrato o rettangolare a due piani sono sistemate
lungo le strade e all'origine si differenziano dalle villette non
solo per il tipo di proprietà (piccola borghesia), ma anche per
i caratteri architettonici molto semplici, finti bugnati piccoli
balconi a balaustrini, cornici marcapiani.
(54) Cfr.
AA.VV.,
L'Architetlura Italiana,
a.
III,
1908,
giugno, tavv. 41 e 45.
(55) Giovanni Chevalley si occupò tra il 1944 e il 1947
del rimodernamento della Villa Mazzucchelli poi Morelli di
Popolo.
(56) Per il Ricovero delle Vedove e Nubili, cfr. AST,
Corte,
Opere Pie,
Torino, n. 228. « Ritiro della Provvidenza
delle Vedove-Nubili ». Sono riportati i conti degli impresari
per la trasformazione della Villa Meana di Graglione in Ri-
covero (1787-1788) e i restauri diretti dall'ingegnere Mosca
nel 1848.
I
lavori diretti dallo Chevalley risalgono al 1934.
(
57
) I lavori per la villa Camerana risalgono al 1940 su
progetti del 1939.
(
59
) Per i progetti di Ottorino Aloisio, cfr. SBAAP,
Archivio corrente,
n. 657.
(
59
) Nella notte del 1943 cadde uno spezzone incendia-
rio sulla villa
e
già nel 1942 era incendiato il Palazzo Chia-
blese, i restauri iniziarono nel 1948 e si conclusero nel 1949.
Tra il '50 ed il 1953 fu ripristinato completamente il parco. Il
palazzo Chiablese fu demolito.
(60) Cfr. A. CASTELLAMONTE, 1674 (suc. 1679), «[,..]
la donazione fatta all'Hospedale di Carità, Hospizio de' po-
veri mendici di questa città di Torino dell'amplissimo palaz-
zo detto Vigna, con tutto il suo territorio, altre volte delizie
di Madama Christina di Francia sua suocera fabbricato in riva
al Po su ameno colle della medesima Città a fine di ritirar ivi
li poveri mendici [...] di trasformarlo alla suddetta vigna,
come ha fatto, sotto titolo del Beato Amedeo di Savoia
[...]», p. 96.
(
60
) Al 1679 risale un conto di Castellamonte per la sua
trasformazione in Ospizio di Carità, nel 1684 l'edificio ritor-
na a Madama Reale Battista e nel 1703 muta di nuovo uso
per divenire deposito di Armi. Continue vicende e trasforma-
zioni segnarono la vita di questo edificio (cfr. nota 21).
(62) La variazione d'uso da villa ad edificio per ricovero
avviene nel 1786, dopo la vendita del complesso costituita da
«civili» e «rustici» giardini coltivi ed orti. L'edificio civile
fu ampliato costituendo una lunga manica ad Ovest; il rustico
invece si mantenne pressoché invariato.
(63) C. ROVERE, [1821-1848], tav. n. 4072,
Vedove e
Nubiti;
n. 4076,
Nella Val di S. Martino,
1834; n. 4077,
Nelta Val di S. Marlino;
n.
4080,
Territorio di Torino - Villa
Chiablese ora Bovl,
1830; n. 4081, (Vigna Trombetta); n.
4082,
Idem;
dal n. 4083 a, 4092 (senza titolo); n. 4093 (S.
Margherierita, chiesa); n. 4094,
Idem;
n. 4095,
Nella Valle
di Salice;
n. 4096,
Nella Valle di Salice,
1839; n. 4097,
Villa
Scolopis presso Torino - Val di Salice,
maggio 1841.
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