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°7 -

Fin dal 4 novembre di quell'anno

il

prof. E.

L.

Scolari presen–

tava al ministro dell' interno, Desambrois, il programma di una

pubblica sottoscrizione che una privata società aveva ideato allo

scopo di consacrare la nuova era nazionale per mezzo di un mo–

numento dedicato al glorioso fondatore delle nostre libertà.

Affiuirono tosto generosi sottoscrittori ; il Municipio di Torino

votava anch'esso, il 12 novembre 1847, un concorso di

L.

5°,000.

La patriottica iniziativa trovò eco generosa alla Camera dei De–

putati, la quale il 26 marzo 1849, malgrado le angoscie e le do–

lorose commozioni che i rappresentanti della nazione provarono

al ricevere il triste e fatale annunzio della sconfitta di Novara e

dell'abdicazione di Re Carlo Alberto, su proposta del deputato

Chenal, votava per acclamazione l'erezione d'una statua che per–

petuasse l'ammirazione di tutti allo sventurato ma glorioso principe.

Presa così l'iniziativa del monumento dal Parlamento stesso,

una Commissione composta dei deputati

Antonini, Fraschini, Car–

bonazzi, Cbenal, Cavalli, Fagnani

e

Rattazzi,

relatore, formulava e

presentava, il 30 agosto 1849, apposito progetto di legge, che ve–

niva dalla Camera approvato nel giorno successivo.

Con quella legge si stabiliva che

il

monumento fosse colossale,

in bronzo, ed eretto sulla piazza d'Italia o su quella d'Emanuele

Filiberto'; che un primo fondo di lire 300 mila, da aggiungersi alle

offerte private già raccolte o da raccogliersi, fosse stanziato nel bi–

lancio 1850; che s'invitassero tutti gli artisti italiani a presentare

disegni e che al prescelto da apposita Commissione si corrispon–

desse un premio di lire 20 mila.

Il Senato, cui quella legge fu presentata. il 15 settembre

I

849,

nell'approvarla in massima; ' stimò opportuno non vincolarsi fino

d'allora, nè sul sito ove innalzare il monumento, nè sulle modalità

per la scelta dei disegni; onde la legge cosi modificata dovette es–

sere ripresentata al voto della Camera. Lo scioglimento di questa,

avvenuto il 20 novembre 1849, impedì una pronta decisione.

Nella successiva legislatura il progetto di legge fu ripresentato

alla Camera il 24 aprile 1850, per cura dei deputati

Rosellini, Ber–

tini, Berruti,

Capeliina,

Lanza

e

Sardi.

Ritenute le, disposizioni, di

cui nel progetto precedente, relative allo stanziamento in bilancio

del primo fondo occorrente, il nuovo progetto lasciava ad una Com–

missione composta del Ministro dei lavori pubblici, presidente, di

tre senatori, tre deputati, tre membri scelti dal Re ed uno dal