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pel traforo delle Alpi. Col Grandis e col Sommeiller attese a studi

ed esperimenti, e fu egli che col soffio entusiasta del credente, e

colla sodezza di dottrina mantenne ia fede nei suoi colleghi e in–

fuse la vita, additò il pratico avviamento alla colossale impresa.

Severino Granoni raggiunse nella tomba il suo illustre collega

Sommeiller nei primi giorni dell'aprile

1876.

SEBASTIANO GRANDIS nacque il 5 aprile

1817

in Borgo San

Dalmazzo presso Cuneo. D'indole taciturna e meditabonda, d'ingegno

svegliato, laboriosissimo, si distinse nello studio delle matematiche;

fu prescelto a recarsi nel Belgio a compiere i suoi studi e fu com–

pagno e collega e coadiutore del Sommeiller fin dai primi passi

nella carriera. Nel

1859

fu dal direttore delle ferrovie, commen–

datore Bona, chiamato al geloso uffizio di sovraintendente ai tra–

sporti militari. Il sentimento del dovere ed il concetto della re–

sponsabilità che su lui pesava lo condussero ad eccessive fatiche di

mente e di corpo, sì che ne perdette

la

salute, e dovette, inde–

bolito e snervato, lasciare ai suoi due diletti compagni

la

cura di

compiere l'opera della lunga impresa, cui egli, con loro, aveva posto

mano son tanto ardore, coraggio ed ardimento.

Grandis

è

l'unico oggi superstite dei tre campioni dell'ingegno,

i cui nomi dureranno incancellabili, scolpiti nel monumento com–

memorativo del traforo delle Alpi, e meglio ancora nella loro opera

più imperitura d'ogni gloria mondana.

*

*

*

Il conte Marcello di Panissera, presidente del!'Accademia Alber–

tina di Belle Arti, ideava, in robusto e gentile concetto, il pro-

. getto di un monumento commemorativo del traforo del Fr éjus,

che avesse ad onorare una delle maggiori nostre piazze, quella dello

Statuto, che appunto accenna alle Alpi e ne presenta il maesto so

panorama.

Il pensiero del Panissera venne maestrevolmente interpretato

ed incarnato da un egregio allievo dell' illustre Tabacchi, da

Luigi Belli.