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gliuola Emilia. Solo un animo virilmente forte come quello di Manin,

solo un cuore temprato già ai più desolanti patemi come il suo ,

potè resistere ancora a tanto succedersi di amarez ze cui l'unico re–

frigerio era l'ardente amor di patria, unico sollievo a tante angoscie

il riprendere quell'agitata vita politica dalla quale aveva deciso aste–

nersi.

In Parigi, dove dimorò da1

1849

in poi, Manin seppe cattivarsi

la stima e l'affetto dei molti che lo avvicinarono. Il dittatore di Ve–

nezia non era più che l'esule italiano, da un sol pensiero signo–

reggiato : quello della patria indipendenza, ma un esule che molto

aveva fatto per la patria, e che accresceva la riverenza al suo nome,

colla vita modesta e l'esemplare condotta. Riunire in un partito na–

zionale tutti gli italiani d'int elligenza e di cuore; cancellare o al–

meno attutire quelle gradazioni, quelle differenze secondarie d'opi–

nioni che, divampando al fuoco delle passioni, erano uscite altra

volta cosi funeste alla causa italiana, tale era il generoso e patriot–

tico scopo che Manin s'era prefisso nel suo esiglio, e che in mas–

sima parte raggiunse ad eterna sua gloria.

Con l'assennato suo ragionare consigliava prud enza, inculcava

concordia agl'ita liani, e nessun sacrificio troppo grave stimando pel

bene della patr ia, dava il nobile esempio del sacrificio delle proprie

opinioni, proclamando utile all'affrancamento della penisola la riu–

nione di essa sotto lo scettro costituzionale di un Re, che col suo

valore, con l'onesta e generosa condotta s'era meritato la univer–

sale affezione e fiducia. Giovò ancora e tenacement e alla causa ita–

liana inspirando nei

più

chiari ingegni della Francia il convinci–

mento dei nostri diritti, dissipando prevenzioni, int eressando l'opi–

nione degli stranieri alle sorti del nostro paese, sostenendone so–

lennemente le ragioni, difendendone la fama ed il senno, riuscendo

alfine a far meglio comprendere lo scopo del movimento italiano,

le condizioni della penisola e le supreme sue necessità.

Quanto raggiungesse

il

nobile scopo di far amare altr'Alpi l'Italia,

ne fu prima prova

la

sottoscrizione da lui aperta a Parigi per rac–

cogliere somme in favore dei cent o cannoni da dona rsi ad Ales–

sandria, sottoscrizione significantissima alla quale concorsero per–

sone d'ogni ceto, nomi illustri, ingegni chiarissimi, celebrità in–

dubbie, che gradivano in quel modo esprimere le loro simpa tie

alla redenzione italiana.

Tanta operosità di mente, di cuore e di fatto, tante sventure di