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radici della nuova pianta, così in Italia, avanti che le
Riviste straniere vi diffondessero i primi saggi dello stil
rifiorente, i restauri del tempio di San Francesco in Bo–
logna indussero questa famiglia di artisti, dalla trepida
anima, a cogliere il sentimento di un'arte ingenua, pri–
mitiva per risuscitarlo in forme ornamentali più accese
di verità e più turgide di vita . E le pitture murali e le
vetrate, e lèceramiche, e i ferri delle yetuste cappelle del
tempio Francescano palpitarono, riassumendo l'antica
veste, di uno spirito novo.
Dal restauro dell 'antico quei volenterosi passarono via
via alla instaurazione stilitica decorativa di castelli, di
ville, di case cittadine (la casa del
canto
dei
fiori
di
Augusto Sezanne fu in quel tempo un poema dell'arte
rinnovellantesi) e in pr.0sieguo d'anni, stabilitisi vincoli
d'intenti e di lavoro fra essi artisti e non poche offi–
cine della regione. emiliana, auspici alcuni patrizi bolo–
gnesi, venne fondata
l'Aemilia Ars
quando la strofa
del Carducci prima e poscia quella del D'Annunzio ri–
chiamavano la vivente anima italica all'antica forma
originaria della Bellezza.
Questo ricordo dell'atto di nascita dell'
Aemilia Ars,
basta o dar ragione del carattere dominante della Mostra
Emiliana a Torino e spiega sino il titolo latino assunto
da questa Corporazione e i motti latineggianti che spesso
occorreva di leggere nei motivi ornamentali di non poche
opere esposte.
Senonch è i troppo tenaci tradizionalisti di oggidì fu–
rono già i rivoluzionarii dello scorso decennio e contro
di loro si levarono da ogni canto voci di maledizioni e
risa di scherno. .Sino un periodico verme fondato per
combattere gli intenti e l'opera di questi profanatori e de–
turpatori, come furon bollati, della legittima arte italiana.
Nondimeno essi proseguirono animosamente nel loro
cammino per invenire quelle forme ornamentali che ora
si direbbero timide o dubbiose fra il vecchio e il nuovo, do-