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zione della camera da letto, delicata, signorile e moderna,
che figurava fra i suoi quattro ambienti, e gli ottimi
mobili tappezzati a commesso policromo di pelli e col–
locati nel salotto a destra della sala da pranzo, emer–
g eva il nome di un giovane e valoroso architetto milanese:
il Moretti, cui andava riferito il merito della ideazione
e dei disegni d'insieme e dei particolari della mentovata
sala da pranzo, densa d'intaglio, come dicemmo , acci–
dentata di movenze lineari , sopravvivificata di colore,
ma organica e logica nel suo naturalistico tessuto co–
struttivo.
Accenniamo a queste particolarità non senza ripensare
alle osse rvazioni che si potrebbero muovere a l valoroso ar –
chitetto lombardo circa la corrispondenza di que ll'intreccio
ornamentale con le linee madri , di rettrici, che vogl iono
sempre pr imeg-giare inqua lsivoglia san a e salda costruzione,
anche di min imo ordine, e circa
il
rapporto fra il senso
della decorazione e 'quella della domestica intimità che. ogni
ambiente abitabile, anche fastoso, deve isp irare ne ll'abi–
tatore. Senonchè tali difetti, o pe r d ir meglio, tali eccessi
provenivano dai pregi medesimi dell'opera, opera ispi–
rata ad una composizione decorativa troppo ormai nota,
ma troppo originale pe r i tempi suoi e troppo ancora
viva e conforme allo spirito dell'arte moderna e al ca–
rattere ' italiano per poter noi deplorare l'influenza che
essa esercitò nella concezione dell' ambiente di
cui
si parla.
È
bene anzi si conosca come alcun i giurati stranieri, in
ispecie , manifestassero il proposito di vedere ben con–
siderata questa sala apprestata dal Ceruti su disegno del
Moretti , E ciò non pure siccome un omaggio alla fonte
d'ispirazione, - oss ia la
Sa la , delle Assi
de l Castello
Sforzesco e al genio di Leonardo cui essa è attri–
buita 'e la cui an ima vib ra ancora g iovane e possente
su , noi, - ma per vir tù del sent imento lat ino , o ellenico
che voglia dirsi,
il
quale governò lo studio amo roso de l-