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non diremmo che tutte le opere dello Stabilimento lom–
bardo potrebbero reggere al confronto della g littica stra–
niera. Ma ciò
è
da riferire anche in buona parte all'a ncora
debol e pratica degli artisti che pr eparano il modello.
Senonchè i modi d 'interpretazione e di esecuzione, ma–
nifest ati ' alla Mostra di Torino, erano, dal più al meno ,
sempre lodevoli , anzi - e ciò at tes ta dall a prevalenza
del John son su qualche alt ro esp ositore - alcuni modelli
espos t i mostravano di aver g uadagnato anzi che no nella
riduzione e nell a traduzione a st ampa.
Abili mani e vi gili occhi esp erti devono attendere
alla difficile op era, ed
è
merito del J ohnson il possederli
forne ndo loro quanto occorre a farli operare con tanta
virtuosità di mano e con tanto int elletto di arte .
LAURO AGOSTINO, Tappezziere, Torino.
Meda glia d'oro a unanimità.
Siamo al cospetto di un premiato e di un premio
qu ali reclamano dalla Giuria una chiara nota di diluci–
dazione , molto ten endo la Giuria medesima a non .
ing enerare in alcuno la fallace credenza di aver essa
ammirato, con facile coscienza,
il
complesso della palaz–
zina italiana, sorgente, quasi emula, accanto alla villa
aust riaca . Non la esterna dis ciplina architettonica, non
la distribuzione logica degli ambienti, non il concetto
pratico della dimora moderna emergente dall'interno suo
ordine decorativo, non infine il senso intimo delle con–
suetudini famil iar i er ano in quell'opera pretensionosa,
dotata di fasto sceni co più che di signorile ricchezza .
Tuttavia non poteva la Giuria non tenere in qualche
pregio il primo tentativo fatto in Italia, in una pubblica
Mostra, intorno a un soggetto di così vitale importanza
per l'Arte Moderna , nè poteva mostrare di disconoscere
l'intenzione di riuscirvi. Il fatto di aver chiamato a
concorso abili artisti disegnatori, esecutori valenti, ed
avveduti industriali - della qual cosa fanno fede i premi
da essi raccolti nelle singole mostre - rispecchiava