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cosifattarnente il programma deII'Esposizione daingra–
zionirsi per
solo con l'animo dei Giurati.
Ciononpertanto non è da attribuire nemmeno a questo
merito generico il premio, o piuttosto il grado del premio
conferito, come non era esso attribuibile al complesso del–
l'opera ma ad alcune sue parti soltanto. I mobili , per
esempio, della sala da pranzo, più moderni che nuovi,
avevano pregi
sen~ibili
di linea' costruttiva e, a ogni modo,
rivelavano una grande facoltà assimilatrice 'nell 'ar tista che
li disegnò. Così la fattura fosse stata meno frettolosa,
meno sommaria e meno incerta!
Quasi lo stesso potremmo dire pel salotto e per la
superiore stanza da letto - alcova d'una deità mon–
dana dalle facili grazie più che nido d'Imene - ove
meglio però erano distinte le ' qualità del disegnatore se
non quelle ' dell'artefice mobili sta.
Belle inoltre e bene impiegate erano le stoffe del
Pasçuina,
sulle quali c'indugeremo fra poco, e vera–
mente mirabile quella della seggiola, dal gusto berlepe–
schiano, eseguita per S. M. la Regina Madre: intreccio
di aurei nodi sabaudi e di bianche coroIIe di marghe–
rita in campo
luminoso~
di azzurro.
Considerevoli anche le passamanerie di
1I1a)lllo e
Doglio
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considerate infatti e premiate -
poveri
di senso decorativo erano i cuscini a ricamo e a riporto
deposti qua e là sulle seggiole e sui divani.
Un misto di deficienze, di errori ed anche di pregi
componevano adunque la palazzina italiana del Valentino.
Ma se col premio abbiamo esaltato quei pregi anche
più del dovere, in omaggio al programma, abbiamo vo–
luto altresì condannare più del dovere le deficienze e
gli errori perchè essi non assumano potere di esempio a
mal meditare o a male intendere le sane ragioni deII'arte.
MARTINOTTI FEDERICO, Fabbricante di mobili,
Torino.
Medaglia d'oro ad unanimità.