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L A MOSTRA DI T ORINO RISPETTO AL MOVIMENTO DEL–
L'ART E M ODERNA E ALLE FUTURE · E SPOSI Zi ò NI -
LA
DOVIZ IA E REDITARIA DELLA M OSTRA -
UN
VOTO DELL A
G IU RI A -
L ' ANAL ISI DELLE OPERE -
IL VALORE DIF–
FERENZIALE DE I PREMI D I PA RI GRADO .
Opera non meno utile nè meno imp or tante di quella
cui abbiamo già accenna to, a proposito del vario ca–
rattere regionale di ciascuna sezione della Mostra, sarà
quella di tratteggiarne, in un quadro unico, dai larghi
confini, il valore estetico, la ragione tecnica e il portato
industriale, siccome altrettanti coefficienti comparati del
lavoro moderno in ordine all'arte e alla vita della so–
cietà umana. Compiuta che sia un'indagine così com–
plessa, specchiantesi nelle impressioni e nei giudizi varii
di una Giurìa Internazionale, nella quale a sua volta si
è
come riflesso
il
senso estetico di tutta Europa, essa
sarà
non solo il monumento più durabile e universale
di questa prima Mostra tenutasi nel mondo, ma altresì
il
documento più stabile della condizione delle arti de–
corative all'inizio del secolo ventesimo.
Con un titolo, infatti, che chiaramente possa espri–
mere questo duplice concetto, la Giuria ha espresso
il
voto di veder pubblicato un'opera che il nostro collega
architetto
Baurnann
di Vienna chiamava familiarmente
il
Testamento
d~lla
Mostra Torinese,
titolo non certo ri–
producibile ma fornito di chiara significazione ideo–
logica.
Esso racchiude infatti
il
concetto di una dovizia adu–
nata e posseduta, da distribuire ai posteri per dritto e
per dovere ereditario-. Altre
«
esposizioni verranno
»
- ha pur detto
il
nostro presidente Albert Besnard -