

-----'------=-:-_-:~==-
~.:
..
---~-'-!- '
-- -',
-.:..:...:~~.~~
«La casa del Comune sorgeva prima del secolo XIV nell'isolato a sinistra, ed avea prospetto
sulla via di Dora Grossa. In faccia al medesimo giganteggiava l'alta torre del Comune,
sulla cima della quale, falò e fuochi artificiati celebravano tempo a tempo le pubbliche
allegrezze; la campana del Comune dava segno del radunarsi e dello andar in oste, o coi
frequenti rintocchi annunziava le esecuzioni della giustizia; l'orologio segnava il diurno
correr del tempo all'italiana fino al
1568,
e dopo quel tempo alla francese, poi nuovamente
all'italiana fino al 4 di gennaio del
1791,
nel qual giorno ricominciò a suonare alla francese.
Siccome la torre ingombrava la via di Dora Grossa, il Corpo Decurionale deliberò di COstrurne
un'altra all'angolo nord del suo palazzo e d'abbatter la vecchia. L'architetto Filippo Castelli
ne formò il disegno, e se ne gettarono i fondamenti addì
11
novembre
1786.
Fu condotto
l'edificio fino all'altezza del Palazzo Civico; poi l'opera si rimase. Dopo la restaurazione
un nuovo e più elegante disegno fu ideato dall'architetto Ferdinando Bonsignore, ed appro-
....._
::z=:;;.:~-;--~.---=-.- ~. "",,
___-----,-_.
~_.=c..--'--~--
--._-
~""-.
-
vato dal re. Ma non si dié ancor mano ad un'opera che avrebbe il merito insigne di dar alla no–
stra città un aspetto più italiano. L'antica torre fu demolita per decreto del governo provviso–
rio del l ° marzo
1801.
Fin dal
1225
si trova ricordato il palazzo del Comune di Torino,
e secondo l'uso di que' tempi, molti atti giuridici e tabellionali faceansi nel portico annesso
al medesimo. Il novello palagio del Comune fu disegnato nel 1659 da Francesco Lanfranchi.
la pietra fondamentale fu posta addì 6 di giugno di quell'anno, giorno commemorativo del
miracolo del SS. Sacramento, da Giulio Cesare Bergera, arcivescovo di Torino, in presenza
di Madama Reale Cristina e di Carlo Emmanuele II con una ampollosa iscrizione del Te–
sauro. Nel
1663,
in occasione del matrimonio di Carlo Emmanuele II con Francesca di Bor–
bone, era già quasi condotto a termine, onde sulla loggia che ne adorna la facciata fu posta
un'iscrizione commemorativa di tale imeneo che non ebbe lieto fine, poiché la bella e virtuosa
Francese dopo un anno di matrimonio, passò di vita in età d'anni
16
(14 gennaio
1664).