Table of Contents Table of Contents
Previous Page  289 / 1512 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 289 / 1512 Next Page
Page Background

vita, o in volgarizzazioni a carattere popolare,

imprecise, e — in ogni caso — non soddis­

facenti.

Con questo suo manuale il dott. Mioni ha col­

mata la sentitissima lacuna e con due volumi

che la Casa Marietti ha nitidamente stampati in

decorosa veste tipografica, ha esposta tutta la

vasta e difficile materia in una sintesi agile e

chiara, adatta alla moderna mentalità, che si leg­

ge correntemente, che rifugge dai particolari

inutili e dà delle varie funzioni liturgiche la si­

gnificazione profonda e la più riposta bellezza

quali le tradizioni più volte secolari le hanno

formate attraverso le influenze dei tempi, gli usi,

i costumi, le gioie e le sofferenze degli uomini.

Nelle funzioni del culto, ogni parola, ogni

atto, ogni oggetto hanno un perchè : un ricordo

di antiche lotte duramente combattute, un resi­

duo di usanze sorpassate, un simbolo racchiu­

dente una parte di Verità eterna che gli uomini

debbono ad ogni generazione rimeditare e che

ogni credente deve da sè, secondo le possibilità

del suo pensiero, riconquistare e assimilare.

Per chi sa.

le funzioni liturgiche costituiscono

insieme storia, poema e speculazione : risonanza

di secoli trascorsi, formule di bellezza universale

e perfetta, impeti dello Spirito verso le più alte

sorgenti di luce e di Verità.

Avviare i credenti sulla strada della loro com­

prensione ecftiivale ad esercitare una tra le più

potenti e persuasive forme di istruzione religio­

sa : illustrarle ai profani equivale a dar loro una

fra ie più complete nozioni del fatto religioso,

poiché è chiaro che la forma non è se non l'a ­

spetto esteriore della sostanza e spesso le ma­

nifestazioni esterne di un fenomeno giovano a

fame conoscere ed intuire la essenza assai me­

glio delle più accurate e minute analisi.

E — sotto questo aspetto — il libro del Mioni

può dirsi completo.

Nella prima parte tratta in succinto dei

luoghi

sacri,

delle chiese e delle loro parti, degli altari,

dei cimiteri; nella seconda degli

arredi sacri,

con

notizie interessantissime sulle vesti sacerdotali,

il calice, le suppellettili liturgiche non più in

uso, ecc.; nella terza tratta diffusamente della

Messa

esponendone i vani riti latini ed orien­

tali ed illustrandone le singole parti con riguardo

speciale alla formazione storica di esse.

Nella quarta parte tratta dei

sacramenti

e dei

sacramentali

(gli esorcismi, le consacrazioni, le

incoronazioni del Papa e del Re, le benedizio­

ni, ecc.); nella quinta ed ultima dell'anno

eccle­

siastico

e dei cicli connessi al Natale, alla Pa­

squa e alla Pentecoste.

Anche il ritorno continuo del tempo attraverso

alla vicenda delle solennità diventa così un sim­

bolo che la Chiesa sottolinea con suoi riti più

fastosi : simbolo del rinnovarsi continuo di ogni

cosa, della caducità di ogni umana opera, della

Vita essenziale che deve essere ricercata fuori

dei modi dello spazio e del tempo nel Creatore

stesso dello spazio e del tempo.

Il libro del Mioni. che si può ricercare e leg­

gere per soddisfare molte legittime curiosità,

porta molto lontano : è perciò consigliabile a

molti ed utile per tutti.

^ ,

Lucio D’Amb ra :

Trentanni di vita letteraria.

Terza parte: «

Il ritorno a fil d'acqua

». Edi­

zioni Corbaccic. Milano. 1929. Pag. 590.

Lire 18.

Nel giro di un anno il solerte " ^ n r e Corbac-

cio ha pubblicato le tre parti u«.uc memorie di

L. D’Ambra, intitolate » Trent’anni di vita let­

teraria », le quali vanno dal 1897 al 1927.

Delle prime due :

La partenza a gonfie vele

e

Il viaggio a furia di remi,

la nostra Rivista si è

già occupata negli scorsi numeri, mettendo in

rilievo gli indiscutibili pregi che le hanno giu­

stamente fatte apprezzare dal pubblico. Non

meno interesse desta il terzo volume, il quale

contiene, in 35 capitoli, gustosissimi articoli su

scrittori ed artisti italiani e stranieri a noi cari

per le loro opere e per la loro arte.

In questa parte, come nelle precedenti, l’A.

ci fornisce notizie preziose sulla vita e sull’atti­

vità dei numerosi personaggi che egli ha cono­

sciuto ed amato, dandoci un quadro magnifico

della letteratura italiana nell'ultimo trentennio,

con le sue varie tendenze, dall'800 al *900.

L. D’Ambra, non più giovine, si rivolge nel

primo capitolo con un senso di malinconia a

tutti gli scrittori, grandi o piccoli, giovani o vec­

chi, in pieno prestigio od oscuro, raccomandan­

do che dieno all’Italia nuova, una grande ani­

ma letteraria, la poesia rinnovata del suo gran

tempo e l’espansione intellettuale degli spiriti

italiani del mondo.

E nel chiudere il libro. l'A. cinquantenne, ri­

volto ai giovani scrittori di venti anni, invoca

da loro quello che egli ebbe più di quanto essi

dimostrino oggi di avere : la virtù feconda e

creativa deH’entusiasmo, senza il quale non può

nascere la nuova letteratura italiana.

^ 2 2 j {