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P R IM A T I D E L

I G R I S S I N I

C

he cosa sono i grissini? I-a domanda

è

su­

perflua, ma può esserlo in due diversi

modi. Nel primo modo per i torinesi, o per co­

loro che hanno avuto la fortuna di risiedere a

Torino; i quali tutti li hanno mangiati mille

volte. Ma poi la domanda

è

anche superflua

— nel secondo modo — per un'infinità di

gente che non saprebbe assolutamente rispon­

dere. Molti stranieri (e del resto, ammettia­

molo pure, anche alcuni italiani) non sanno

assolutamente che cosa siano questi famosi

grissini. Provatevi a spiegarlo, in quattro

parole: e vi verranno dette le definizioni più

bufl*e.

Per esempio così:

«

grissini diconsi taluni

sottili bastoncini che dalla farina di frumento

ricavarsi possono, soffici e leggeri sia alla prova

della bilancia che a quella della masticazione,

saporiti al palato tanto soli che con delicate

pietanze, indicatisMmi a un tempo per li sto­

machi deboli e per quelli da natura di singoiar

appetito provveduti ».

C'è

tutto, non vi pare? Ma proviamo an­

cora: «grissini diconsi taluni filoncini che al

genere

pane

appartengono, ma se ne differen­

ziano nella specie; dedotti dalli fornai della

città di Torino con sì rara maestria che la

mollica completamente in essi scompare; ec

uno afferratone, e mangiando dai lati o di

sotto o di sopra, mutamento di qualità o di

gusto nelle diverse parti non

è

dato percepire,

come avviene per solito nelle pagnotte prepa

rate dalli consueti fornai ».

Si dovrebbe continuare ancora; e ci si provi

anche il lettore. Sia bandito, se occorre, un

concorso a premio tra i torinesi; si richieda,

tra i titoli, la nascita a Torino o la residenza

da almeno dieci anni. Si trovi finalmente, pei

i grissini, la miglior definizione; si colmi una

lacuna che se non è vergognosa è però gra«

vissima.

Che cosa sono i grissini? Bisogna poterlo

dire a tutti, con brevità e chiarezza; in modo

che comprenda chi non li ha mai assaggiati.

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