

LA MOSTRA D E L R I T R A T T O
AL CIRCOLO D E G L I A R T I S T I
L\\l.\ RtfPONIZIONR DELLA M04'IRT.\KCOBAVtlIANEXTO ALLR HRLLR ARTI
di un cinquantennio d'infaticato lavoro. E forse allo spi
rito semplice e
buono del Maestro, che all'amore per
lamaggior Madre comune, sposava un affetto particolare,
cosi
profondamente radicato, per la nostra terra pie-
mnnte-e,
non sarà discaro il pensiero di aver chiusa
la
Sua
lunga carriera, dopo tanti allori raccolti in ci
menti
mondiali, in questo ambiente di famiglia, in queste
sale
ila
Lui predilette, avendo d’intorno alle opere Sue
quelle di
tanti colleghi usciti dalla Sua scuola.
Se a
Giacomo Crosso non fu data la gioia di attuare
quello che
fu l’ultimo Suo sogno d'artista: il gran quadro
nrl
«piale
il Maresciallo doveva apparire campeggiente
m pien'aria,
eretto in arcioni sul gran cavallo bianco da
battaglia,
nel balenìo dell'azione vittoriosa, ogni animo
^rotile s'inchinerà con reverenza anche più profonda di
nanzi a
questo dipinto che preludeva all'opera maggiore.
Dipinto
indimenticabUe, non solo perchè reca pur sempre
*gni
evidenti dell'unghia leonina, ma anche e sopratutto
prr
il sentimento che l'ha ispirato e che unirà perenne
mente
nei fieri ricordi italiani il nome di due grandi
figli «lei
nostro Piemonte.
Col
ritratto di S. E. Badoglio, Giacomo Grosso esponeva
due
altre opere altamente rappreseutative di periodi di
versi «Iella Sua carriera: il ritratto famoso di Cesare
Pascarella
— cui la patina del tempo ha aggiunto un
>ap«»re
<|ua»i classico velando di trasparenze ambrate la
violenza
delle luci in contrasto colle stupende penombre
— e»l
un « ritratto di Signora », imagine sorridente di
quelli che
furono i modi del pittore a dirci gli incanti
d’ogni
femminile malìa.
La sera dell'inaugurazione della Mostra, il Maestro,
pi affranto dal male, volle esser condotto dinanzi a
jue>t*- tre opere Sue. Vi giunse faticosamente e sedette
tei salone d'onore del Circolo volgendo attorno lo sguardo
tanro. oppresso dall'onda di tante memorie.
Il Natale era vicino e la grande famiglia dei soci lo
circondava beneaugurante, soffocando la pena in accorata
5fsto*ità. Egli rispondeva con lievi sorrisi. Poi U male
fupiù forte della volontà. Uscì mutamente, quasi pian
ante e non tornò più....
(C. CROSSO)
S
. è
chiusa in questi giorni la 78* Esposizione della
Società Incoraggiamento alle Belle Arti e con essa
una « Mostra del ritratto * alla quale degnamente par
teciparono «piasi tutti gli artisti del sodalizio.
Poiché l'ardita iniziativa si concretò in una chiara ri
prova del valore dei nostri ritrattisti, non parrà fuori
luogo che si faccia parola in queste pagine di un avveni
mento notevole della vita artistica cittadina.
Tanto più oggi, quando la dipartita del Maestro illustre
che ne era il trionfatore, ha resa per ben altro ordine di
ragioni memorabile (pesta bella prova d'arte: oggi,
do ad essa imperiosamente, affettuosamente sovrasta
realtà dolorosa di tanta perdita.
Così che, astraendo dal valore intrinseco
questa Mostra rimarrà viva nel nostro ricordo
quella che fu l'ultima esposizione di Belle Arti alla
Lui vivo, Giacomo Grosso, fu presente; quella alla
fu serbato il vanto di presentare ai Torinesi quel «
tratto di Pietro Badoglio » che era il Suo più
dipinto, quello che, pur troppo, doveva
Anche se la penna vorrebbe farsi ribelle, riprendiamo
1 tono
pacato che si addice al cenno illustrativo che era
lei propositi.
E diciamo subito, senza la benché minima intensione
li invadere il campo della critica così detta togata, che,
togliendo le ottime fra le tante buone, non sarebbe
Aato difficile comporre un gruppo di ritratti ben degni
li gareggiare con i migliori che l'Arte Italiana abbia
ntati nelle più recenti Mostre naxionali.
Per fare qualche esempio, ecco il « ritratto della mar-
iesa Clara Ferrerò Ventimiglia ». È uno dei migliori
Agostino Bosia abbia dipinto e certamente uno dei
limpidi e signorili. Quasi del tutto scomparsi quo
un po' rudi coi quali il sottile indagatore dei carat-
i tisici e spirituali del modello usava fermare, duci
re, il disegno. Qui è tutta un'armonia di verdi*
e d'arancione, attenuati da riflessi argentini, ani
s'accordano le fineaee rosee del voho e delle numi
egni
cr
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