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risolto se si pensa che la popolazione infantile oscilla fra

quindici-ventimila fanciulli.

£ un campo nel quale vi è ancor molto da fare non sola­

mente fra noi, ma dovunque. Torino ha tuttavia il vanto

di essere all'avanguardia; infatti, in tutti i congressi, in

tutte le esposizioni, ultima la Mostra delle colonie e dell'as­

sistenza a Roma, ha ottenuti i più ambiti premi e ricono­

scimenti. è stata portata ad esempio per il rinnovamento

ottenuto sia nel campo pedagogico, sia in quello importan­

tissimo dell'attrezzatura igienico-sunitaria.

Delle cento scuole materne 11 appartengono alla « Società

Asili Infantili » — quella fondata da Cavour — di cui è

presidente il Barone Mosso; 21 sono aggregate alla « Fede­

razione Asili suburbani » di cui è presidente il comm. dottor

Quartara; 5 erette ed amministrate dal Municipio; 11 auto­

nome; le altre gestite da privati; la maggior parte da congre­

gazioni religiose.

Inoltre da ben 12 anni la « Federazione Asili suburbani »

ha dato vita alla « Colonia prescolastica marinara », isti­

tuzione di cui Torino può menar vanto fterchè ha per primo

risolto il problema, disponendo di uno specializzato perso­

nale di assistenza e sorveglianza, di tenere un mese lontano

dalla famiglia bimbi dai 3 ai 6 anni. e cioè in età così

tenera da far presumere indispensabile sempre la diretta

presenza materna. Con provvide disposizioni igienico-suni-

tarie e col concorso dell'uria del mare e sopratutto del sole,

si sono ottenuti risultati che hanno sorpassato tutte le

previsioni.

Le nuove scuole Materne Torinesi, specialmente quelle

create dal Comune, rappresentano il non plus-ultra di

modernità e di razionalità non solamente dal lato edilizio,

ma per l'attrezzatura igienico-sunitaria. fra i metodi peda­

gogici instaurati. Questi metodi che hanno dato molto da

fare a cultori di pedagogia, a pediatri e ad igienisti.

IER I ED OGGI

Ai primordi l'Asilo era considerato un sicuro luogo di

custoilia per le madri che dovevano recarsi al lavoro. Fra

un'opera di soccorso, una formu di carità anche se offerta

nel modo più nobile. Il creatore delle vere scuole per l'in­

fanzia, in Italia, Ferrante Aporti, volle trasformarli in

Istituti dove i bimbi poveri e gli agiati avessero comunanza

di vita acciocché in tutti si sviluppasse il sentimento della

società e dove trovassero ambiente adatto al rifiorire di atti­

vità fisiche e spirituali. Vennero più tardi altri educatori

che ritennero necessario compilare un più vasto programma

di insegnamento acciocché gli Asili-giardino divenissero

delle vere e proprie scuole elementari anticipate; ed infine,

attraverso molte esperienze, molte riforme, si giunse al me­

todo essenzialmente materno quello suggerito dalle sorelle

Agazzi di Montepiano, metodo che ebbe il riconoscimento

ufficiale del Governo nel 1923 e ritenuto Tintegrazione, quasi

la premessa di tutto Pindirizzo igienico, educativo, assi­

stenziale, della fanciullezza nelTItalia Fascista.

Lasciata

ria

Corridori, dove i la scuola materna

«

Princi­

pessa di Piemonte

»,

ci siamo recati in l ia Livorno 14

alTAsilo

«

Ferrante Aporti

».

Qui troviamo in corso quei

lavori

di

rinnovamento che vengono fatti mcura del muni­

cipio in tutte le semole. Poiché necessitava un riordinamento

su mtim iimi mbIs» it icm k mmIctim

i ifctfrto di biffiti.

i\on era possibile mettere tutto sossopra, smaltare i ma

rifare i pavimenti, costruire i moderni servizi igieù

sanituri, se i loculi non eran sgombri. Ed ormai

è

fu

tutto sistemato.

Da un'aula chiara, luminosa, aerata, dove i suoi tm

si allineano, guardiamo nel cortile-giardino e qui trovia

la pietra di paragone del grande cammino compiuto k|

concezione della nuova scuola. Nel giardino sono ammani

i vecchi banchi, del vecchio asilo. Alti col seggiolino chefot»

un sol corpo col tavolo in cui un buco attendeva il calam

ed una scanellatura la penna, scomoili, inestetici, essi n

presentavano quasi uno strumento di tortura che nella nm

giovinezza abbiamo ben conosciuto. In quelle strettói

ragazzi dovevano forzarsi di stare immobili, seguire fai

zioni non sempre a loro comprensibili; e guai a quei Uh

chini che nel libro scarabocchiavano una marionetta, a

casu. qualche oggetto che am a colpito l'immaginazia

Era questa una colpa grave.

IL CONTINUO PROGRESSO

Tremenda incomprensione dell'animo infantile che

p

prio attraverso quegli scarabocchi cercava manifestarsi.

il disegno spontaneo è diventato invece la base dell'instp

mento. Il bimbo, uttraverso la vita dell'Asilo, che è M

movimento, azione, gioco, viene sviluppando armonia

mente le suefacoltà fisiche e psichiche. Gli esercizi svariai

simi concorrono a formare la personalità. La vita in coma

li porta alla socievolezza, aiuta i buoni istinti di recifi

camente sostenersi, aiutarsi. Un agile e sciolto adderà

mento dei sensi facilita al fanciullo lu comprensione iè

realtà che lo circonda; le conversazioni che l'insegna

promuove e alimenta, le piccole poesie ch'essa insegna,

canto degli inni, gli esercizi di recitazione, tutto ciò insom

che può tornare utile all'addestramento della memm

nonché il lavoro manuale completano la delicata opt

di preparazione.

A

questo si aggiungano gli esert

di educazione fisica: in palestra o all'aperto quandi

stagione lo consente: giochi liberi o adunati, ginnasti

respiratoria, marce ritmiche, passeggiate. Indurre i bimbi

ammirare ed a spontaneamente amare la natura, abitm

all'osservazione ed alla comprensione. La musica ha am

essa la sua parte in questo programma: infatti ogni 0

è provvisto di un armonio o di un pianoforte.

Ed infine eccoci all'ultima

visita alla

scuola matm

«

Camillo Benso di Cavour

»,

in via Legnano 8. Giungi

if

nell'ora della ricreazione. Ma fra i bimbi d'oggi essa

a

giunge come un sollievo dopo un periodo di castrisi*

perché anche le lezioni riescono loro piacevoli, tanto pii

voli che quasi mai si notano assenze. Sona i piccini die k

stono presso i genitori per andare alTAsilo, poiché ri

I

vano assai più svago che nelle loro case.

Il

Barone Moro, che ci accoglie, ci spiega le op

rinnovamento di cui abbisogna questa scuola che porU

nome delgrande statista. Il rinnovamento é sempre in m0

perché la meta di perfezione a cui si tende non ha un lim

fisso. Il progresso i

continuo od esso

ha qui la sua ripetm

sione. La radio, il cinematografo, tutto r ii chep a i d in d i

efficace strumento a suscitare nel vergine terrena infaÀ

nuove sensazioni dove essere ed i messa a disposizionen

reducazione dei piccini.

UGO M