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d ir i

«li Torino a Messina); piar-

rli«

I t e ;

diplomi (quelli per le

K']<H«Ì£Ìoni Internazionali d e l

| ‘)i I e 1928. e per le Esposizioni

Riunite allo Stadiuin di Torino);

ed ancora, oltre ad arazzi e di­

segni

per stoffe ( per es. per l'opi­

fìcio

serico di San Leueio presso

Napoli),

coppe varie, orologi e

sbalzi

ili rame (pregevoli quelli

(ter

uno

chalet

di caccia). Impor­

tante poi particolarmente del Ce-

raiiioli la creazione di gioielli ed

argenterie (vasi, bacili, ghiere,

servizi) specialmente per la Casa

Miisv e la Società Ceramica Fio­

rentina; opere queste che. animi-

ratissime per la squisita fattura e

distinzione del motivo ornamen­

tale. gli procurarono uno dei po­

chi diplomi d'onore concessi ad

arli'ti italiani alla Esposizione di

Arte

Decorativa Moderna del 1902

a Torino. L'anno in cui s'occu­

pava appunto del Ceragioii En­

rico

Thovez e ne rilevava le carat-

teri-tiche e le varie correnti este­

tiche.

che a lui sembrava appa­

ri—

ero in alcuni aspetti della >ua

arie

e cioè in mobili, ghiere

d'argento per tasi: un'influenza

deH'OIbrieh, che non poteva sor­

prendere d'altra parte, trattan­

doci

del più originale dei decora­

tori

di quel tempo, e un natura-

libino,

invece, in alcune opere in

metallo, che s'avvicinava al tipo

die avrebbe potuto dirsi francese,

avendo

in Francia i suoi più fe­

deli

cultori, ed il cui motivo orna­

mentale s'ispirava ai mondo vegetale: foglie, fiori,

frutti ron una vigilata stilizzazione, che ne conser­

vava

il carattere botanico. E pareva al Thovez ohe

tale

tendenza naturalissima fosse la più consen­

tanea

al temperamento dell'artista, il quale era un

lai

ino. e per giunta un toscano, e. sempre secondo

il

I’hovez. questa sua opinione era confermata dai

fallo che appunto seguendo quell'indirizzo il Ce­

rasoli avesse eseguito le sue cose migliori.

P'T delineare però, nella sua intierezza e nella in­

fa!icahile vena del versatile ingegno, la figura di

Giorgio Ceragioii (Accademico Nazionale della

K Vccademia Albertina) è necessario riceverne le

impressioni, viverla, in quell'ambiente che si è in­

tenzionalmente. pazientemente creato e che costi-

tui.ee

la sua prima ragione di vita. In quel suo

studio, in cui. ad ogni sguardo, si rivela la sua sen­

sibilità. la coltura e l'appassionata ricerca — in

seducente, naturale, ora civettuola or austera, ar­

monica disposizione — delle varie opere e d'ogni

«ingoio oggetto, risultandovi poi avere il tutto, che

crea l'ambiente, una ragione ben prestabilita e

sistematica.

Nel ricordare, per quanto possibile, tutto quanto

può aver relazione alla personalità delPartista, di

fronte ad un così sempre rinnovato fervore di mal-*

tiforme produzione, non sorprende se... l'età def-

l‘artefice può essere facilmente... dimenticata, ispi­

randoci anzi a non occuparcene affatto...

E se, purtroppo, non potrà sfuggire che qualche

diecina d'anni di attività del Ceragioii è trascorsa,

si potrà altrettanto riconoscere con noi l'inoppor­

tunità di ricordarsi dello... Stato Civile, quando

molto si può ancora aver... diritto di attendersi da

valorosi artisti in così piena, auspicata virilità da

poter

sentire

, e rivelarci, per quanto nati e cre­

sciuti in tempi sempre a loro presenti, la forza

creatrice di nuove,

sane

, forme, che possano essere

sempre più nobilmente

aderenti allo spirito, ed

alla funzioue, della naturale evoluzione dell’arte

nostra.

VITTORIO FAUXTT1

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