

LA DISOCCUPAZIONE
NELLA PROVINCIA DI TORINO
secondo le risultanze esperite (tallo Camera di Commercio
d i O B E R
La Commissione parlamentare sulla disoccupa/
zionc, ha già preso in esame i rapporti sulla situazione
delle forze del lavoro, e sulla disoccupazione in Italia.
Il primo presentato dall’ istituto Centrale di Stati/
stica, il secondo dal Ministero del Lavoro, avvalen/
dosi delle rilevazioni sugli iscritti agli uffici di collo/
camento. G li elementi raccolti hanno concorso a
fissare la struttura professionale della popolazione
italiana e l’entità effettiva dei disoccupati in Italia,
risultanti nella cifra di 1.286.000 unità, anziché di
due milioni, dei quali da anni si parlava.
Non sarà fuori luogo, allo stato delle cose, e,
per completare il quadro strutturale dell’economia
della provincia di Torino, esaminarne gli aspetti
della disoccupazione, rilevando i dati delle indagini
esperite dalla locale Camera di Commercio. C i con/
sentirà di prendere conoscenza della reale composi/
zione del complesso organismo economico torinese,
anche in relazione agli elementi negativi a carattere
endemico cd occasionale che lo compongono. Rilievi
utili alla considerazione degli uomini responsabili
dell’avvenire della terra nostra, che sapranno così
escogitare i mezzi utili a ravvivare le sopite forze
creatrici del lavoro a beneficio della produzione e
del benessere collettivo.
Esaminando le cifre della disoccupazione nella
provincia di Torino dal 1946 al 195-, si rileva un
crescendo impressionante, infatti la media risultante
nel 1946 è di n. 37.219 unità per raggiungere 59.719
unità secondo la media dei primi sette mesi del 1952.
Anche in questo ristretto ciclo d’anni si verifica un
fenomeno uguale ad ogni altro periodo d’anni pre/
cedenti, che i minimi di disoccupazione si verificano
nei mesi estivi o in quelli vicini a questi; nei mesi
invernali, con maggiore accentuazione nel mese di
gennaio, cadono invece i massimi.
Il peggiorare del fenomeno delta disoccupazione
nella nostra provincia è messo in risalto, oltre che
dalle cifre predette, dal confronto della situazione
locale con quella nazionale. Nella tabella indici
della disoccupazione, con base 1947
100 appare
evidente che, mentre su scala nazionale la disoccu/
pazione è attualmente al livello del periodo base,
od anzi inferiore a tale livello, il
eia di Torino
gli iscritti alle liste sono quasi il 30°,, in più del 1947.
Questo perchè la disoccupazione si è estesa nel set/
torc industriale pitr-che in altri settori, soprattutto più
che nell’agricoltura.
Nella nostra provincia poco meno del 50°,, degli
iscritti alle liste di disoccupazione appartiene alla
categoria dell’ industria. In proporzione pressocchè
uguale, anzi lievemente superiore circa il 50 °0 sono
i disoccupati generici, non appartenenti a nessuna
categoria specifica. Di conseguenza, tutti gli appar/
tenenti alle rimanenti categorie rappresentano una
percentuale bassissima del totale dei disoccupati.
G li impiegati sono il 3^4 ° 0; gli appartenenti al com/
mercio e attività affini circa il 3 ° 0; gli appartenenti
all’agricoltura sono l’ i ° 0.
I
disoccupati dell’agricoltura sono nella nostra
provincia relativamente pochi, perchè, per l’intera
Italia essi rappresentano il 20",„ anziché
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V ’ 0. Natu/
talmente la spiegazione di questa diversità è data dal
fatto che in provincia di Torino il bracciantato agri/
colo è numericamente insignificante, al contrario di
quel che avviene in altre regioni d’ Italia.
La percentuale dei disoccupati generici è invece
molto più alta nella nostra provincia che per l’ Italia
intera: 50",, contro 200,, circa. E infine, sono pres/
socchè uguali le percentuali provinciali e nazionali
per industria e per le rimanenti categorie.
Analizzando i dettagli della disoccupazione indù/
striale della nostra provincia, si rileva, come ci si
poteva aspettare, che il ramo della metalmeccanica è
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