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garle. Per questo una biblioteca moderna ha, accanto

ai compiti di archivio, di magazzino del sapere, quello

di fonte di informazioni, di « documentazione », in

grado di porre il suo patrimonio con la maggiore pos­

sibile larghezza a disposi/: onc- di chi desidererebbe

servirsene.

Le trasformazioni sociali e psicologiche contem­

poranee o successive all'ultima guerra mondiale hanno

posto in evidenza, inoltre, una funzione del servizio

delle biblioteche pubbliche implicita — almeno come

principio — nella loro stessa istituzione, ma non

prima degnata di speciale attenzione, nella giustifi­

cata convinzione che bastasse a ricoprirla il semplice

adempimento dei compiti d’archivio e di documen­

tazione sopra elencati. Si tratta della funzione edu­

cativa esercitata dal servizio di lettura pubblica sullo

spirito di quanti vi attingono. Non che in passato sia

mancata una precisa valutazione dell'importanza e

dei compiti educativi della lettura, estrinsecantesi nei

modi più diversi, dalle iniziative per la diffusione delle

biblioteche popolari alle preoccupazioni per la scelta

dei libri e magari nelle varie forme di censura. Solo

la più sistematica attenzione dedicata negli ultimi

lustri alla formazione dell’opinione pubblica (e quindi,

più o meno di riflesso, all’educazione popolare o

« dell'adulto »)

ha

fatto però affiorare in primo piano

fra

i compiti assegnati alle biblioteche pubbliche lo

sviluppo della

personalità; dello spirito critico e in

genere di

una partecipazione attiva

alla

vita intellet­

tuale

nei

lettori

ad essa

meno

familiari.

Tale molteplicità di funzioni non potrebbe venire

ignorata neppure in condizioni normali da un ser­

vizio ricco di una tradizione e di un'importanza non

soltanto cittadine come quello torinese. Tanto meno

ciò è possibile nella presente situazione, in cui i pro­

blemi della ricostruzione e di un radicale riordina­

mento vengono acuiti e resi più assillanti dalle stesse

gravissime manchevolezze dell’attuale sistemazione

provvisoria. I compiti di educazione popolare che le

biblioteche dovrebbero assolvere non possono evi­

dentemente gravare, nelle condizioni del nostro Paese,

sull’iniziativa statale, la quale sta già facendo quanto

può nel campo dell’istruzione pubblica, per cui fra

l'altro, ha raddoppiato o quasi, in un quindicennio,

la misura reale degli stanziamenti in bilancio (1), ma

appena è in grado di fare fronte ai particolari bisogni

delle biblioteche governative. A quei compiti dovrà

supplire prevalentemente l’iniziativa degli Enti locali,

magari attraverso nuove formule di impostazione e

d’alimentazione adeguata dei servizi ove più non reg­

gano le antiche. Dove si potrà trovare una base mi­

gliore per coordinare e sviluppare le iniziative desti­

nate alla cultura del popolo se non negli Istituti a

questa specificamente dedicati da parecchie genera­

zioni, sia pure con criteri non sempre e in tutto

coincidenti con gli odierni? Così soltanto verranno

utilizzate in pieno le somme non trascurabili già

(i) Pa un consuntivo di L. J

.076

ijìo o o accertato per l'esercizio

la Repubblica Italiana è passata, col bilancio preventivo

19

JJ-

5

J.

ad uno stanziamento di L

105

.

719

.

504.770

cioè a

99

Tolte tanto.

7