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UNA SIMPATICA FIGURA DI ARTISTA

Il pittore FELICE VELLAN

di P A O L O T O S E L

Nc^li ambienti artistici è raro imbattersi in

mi

jK’rstiti bohemietis . cioè in qualche tipo chc. .il

meno esteriormente, ricordi lo scapestrato periodo

immortalato ila Murder e Puccini. E se c'è un arti­

sta che si riveli tale di primo acchito anche nell’a-

spetto esteriore, quegli è Felice Vellan : abbondanti

ed ancor corvina capigliatura mal celata dal capello

a larga tesa portato con noncuranza, ampio abito ili

foggia sportiva, nera cravatta svolazzante, un finto

scarafaggio talvolta appuntato nel colletto della ca

micia, un’aria scanzonata seppure celata da un fare

trasognato, l’incedere bersaglieresco frenato ila una

monumentale borsa di cuoio, ecco tratteggiato a

grandi linee il pittore Felice Vellan (I). Ma bisogna

averlo frequentato, sia pure per brevi ore. per cono­

scere ed apprezzare il gioviale compagnone ch'egli

è. Come sa maneggiare con estrema familiarità i jxn

nclli, traendone con tutta naturalezza opere egregie,

con altrettanta disinvoltura, e servendosi a volte di

mezzi di fortuna, in pochi minuti disegna una scena

vivace e movimentata, schizza un tipo, fa la carica

tura di un personaggio. E con l'arguzia e la giovia­

lità che gli sono fedeli compagne, grazie ai tratti del

mobilissimo viso, esegue gustose imitazioni e sa dar

vita a spassose macchiette.

Uno dei lati simpatici di questa caratteristic i tem­

pra di eclettico artista è che, pur sapendo eseguire,

come per istinto, gran copia di pregevoli opere, è

pronto all'ammirazione e aH’cntusiasmo per le ope­

re altrui, anche se modeste: indice questo di animo

buono e gentile qual’è quello che alberga in questo

eterno fannullone, giovanilmente dinamico e comu­

nicativo.

Il torinese Felice Vellan studiò all'Accademia Al

tartina sotto la guida di (ìiovanni (ìuarlotti ed ebbe

a volta a volta quali minleHi delia sua arte Corot.

Millet. Dellcani e Fontanesi. Nel 1907. appena diciot

tenne, si affermò con un paesaggio alla torinese mo­

stra della Società Promotrice di Belle Arti, picsiggio

che venne acquistato. D'allora in poi partecipò assi

dilaniente, oltreché alle mostre torinesi, alle Biennali

di Venezia, alle Quadriennali di Roma, alle interna

zinnali di Firenze per l'incisione alle mostre di Mi

lano, Genova. Napoli e ad altre internazionali d ’arte

decorativa. Sono poi innumerevoli le mostre perso­

nali ila lui ordinate, in Italia e all’estero: esse costi

tuiscono sempre manifestazioni d'arte, di buon gu

sto e di folclore poiché Vellan ha ritratto in molte­

plici tele e disegni efficacissime visioni di ambienti

e di vita popolare dei più svariati paesi. Infatti il suo

spirito nomade e avventuroso .

t

itato in Fran

eia. Svizzera. Belgio. Grecia. Turchia, Algeria. Bui

garia. Tripolitania. a Rodi, nell’isola d ’Elba, in

Abruzzo. Romagna, ecc.

L'aereo e luminoso studio di Felice Vellan. di

strutto da un bombardamento ed amorevolmente

ricostruito più bello di prima, è ubicato all'ultimo

piano di un palazzo che guarda ila un lato un corso

alberato della sua Torino e dall’altro quella che fu

la dimora del compianto (ìrand’Uff. Dott. Cesare

Schiaparclli, eminente figura di scienziato e di arti­

sta. Tale studio, anziché lo stereotipato biglietto da

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