Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Villa Pecco, già Vigna San Giuseppe

Nel 1769 il medico dei Padri di San Giuseppe iniziò l'inoculazione del vaccino antivaioloso, la cui somministrazione era proibita in città per ordine del Re.
Fino alla vigna salì tuttavia il marchese Carlo Emanuele d'Ormea, nipote del famoso ministro, per far vaccinare i suoi due figli maschi dopo che il morbo aveva colpito più volte la sua famiglia.


Indirizzo: Lat: 45.04781029999999 Long: 7.6924673

Costruzione: XVII Sec. (1600-1699)

Categorie

  • villa

Tag

  • vigna

I conti Frichignono di Castellengo, proprietari della vigna fin dal 1600, vendettero la vigna ai Padri di San Giuseppe nel 1758. Nel 1794 i Padri a loro volta vendettero la vigna alla famiglia Alasia. La proprietà passò poi ad altre famiglie della borghesia torinese, tra cui i Pecco, i Molinari e i Rayneri.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA PECCO, GIÀ VIGNA S. GIUSEPPE
Strada Comunale di S. Vito Revigliasco 177

Vigna.
Edificio di valore ambientale, qualifica il grande pianoro al disotto della Parrocchia di S. Vito.
La vigna apparteneva già dal Seicento ai conti Frichignono; richiamati come proprietari dall'elenco del 1706. I signori di Castellengo danno il nome alla vigna, come ricorda il Grossi «Il Castellengo, vigna dei R.R. Padri di S. Giuseppe [...] con fabbrica civile, e rustica separata». Già proprietà dei Padri nel 1788, alla fine del Settecento è degli Alasia, quindi nel tardo Ottocento dei Pecco. L'impianto è a «L» già rilevato sulla Carta topografica della Caccia [1762] con civile e rustico, su un vasto piano, definito ai lati dal rettilineo delle strade. Nella mappa francese invece viene evidenziato il nuovo grande giardino a sud e la villa risulta ingrandita nel civile nel rilevamento Rabbini. Ulteriori ristrutturazioni nell'ala a Nord con la separazione dal corpo principale sono state effettuate intorno agli anni 1940.
Carta topografica della Caccia [1762]; A. GROSSI, 1791, p. 38; PLAN GEOMÉTRIQUE [...], 1805; [Catasto RABBINI], 1866, fol. XXVII: E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, pp. 515-516.
Tavola: 67

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