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432

Chivasso

(V)

PAESI

---====================~=======================

b

Storia civile.

b

1 -

MISCELLANEA .

Descrizioni,

T,

5657.

18118. - CLAVASlUM.

=

(in

Theatrum Statuum

Saba~6diae;

Amstel., 1682; 1,87 ed. francese; 1,87;

1

tav.

18119. - STORIA POLITICA, letteraria e mi–

litare della città di Chivasso.

=

(in ANDRÀ (G. Giac.),

Fr~68ta

let–

teraria;

Torino, 1798.

18120. -

*

CENNO di ' alcuni giureconsulti

e chiari uomini . di Chivasso; della prima

stamperia ivi aperta nel 1486 e di pa–

recchie opere legali stampate in essa città.

=

Chivasso, stamperia Mazzucchelli,

1827, 8° (23 pp.

Questo cenno fu desunto da un articolo del

'Diario forense

scritto da G. M. Regis, ed am–

pliato da anonimo.

Credo utile agli studiosi, e curioso, trascri vere

l'articolo sullo Svigo, dalle aggiunte

rusSo

al

Di–

;ionario dei tipografi

di

Ui

useppe Vernazza (To–

rino, 1859) rimasto incompiuto. Lo traggo dai

Miscellanei Vernaz;iani

della Biblioteca del Re

(73 bis):

Svigo (Giacomo) di San Germano, terra ver-

cellese.

Vercelli 27 di ottobre 1485.

Civasso 13 di maggio 1486, 10 di aprile 1487.

Questi

è

lo stampator piemontese che potè in

Venezia conoscere e frequentare Nicolò Jenson

e Vindelin da Spira; e da loro, o da altl'i di quella

età, imparare la professione tipografica, ch'egli

venne di poi ad esercitare lungamente in Pie–

monte (1).

T

commentari di Domenico da San Giminiano

sopra il testo delle DecI'etali stampato in Torino

ai 10 di aprile 1487 hanno la dedicatoria dello

Svigo al suo paesano Pietro Cara. In essa è quel

che ·segue:

Cum ex Venetiis in hanc inclitam Tau–

rinensem urbem me librorum imprimendorum

gratia conlulissem.

....

cui magis, quam tibi, il/a

dicarem habui neminem. Cum enim et Venetiis

pro illustro divoque principe nostro Sabaudiae

duce te Oralorem dignissimum noverim. . .

Due

viaggi a Venezia fece il Cara. Il primo fu nel

principio del 1474

pro cruce aurea gemmata et

aliis jocalibus et thesauris

in

quibus dominus gi–

no~tinus

de nores quondam extitit condempnatus

(1)

LA SERH SAIITANDBR

(M. de),

Dict. bibl.

xv

siècle..

I,

207. 208.•

Jacobinu;J Suigus Sangermanlls

ou

d8 Sanclo (lIr ·

e

m,.ma

parait ayoir

été

un artiste ambulant et cl}pricieux. En

• 1485

il

commença imprimer dan. la ville de Vercellis, en

e

1486 il.imprima

à

Civasso, de là.

il

passa

à

l'urin,

où il im–

e

prima un grand nombre d'ouvrages, depuis 1487 jusqu'à, 14:94;

• il quitta cett. ville pour aner

à

Lyon, où

il

imprimait en

,

119~

et 1497 et finaJement il passa

à

Veni.e en

1498 ' .

• 0 ..

,'ehabendis

(1) pel qual v.iaggio gli furono, con

ordine de' 4

I~glio

i 474, pagati 40 ducati di I?!'o,

Andovvi nuovamente nel 1475 e, come SCI'lv.e

Ubertino Clerico (2), vi dimorò sette mesi. In

questo secondo viaggio

il·

Cara fu veramente

ora–

tore

a nome del duca di .Savoia, perchè nel dì

20 di luglio recitò una orazione in presenza del

Senato e del doge Pietro Mocenigo.

Ut inclytus,

son parole di Ubertino,

il/e Venetorum duro uni–

versusque il/e sapientissimus

sena~us

non modo

laudavit, amavit, admiralusque siI Petrum Caram;

verum etiam

in

ejus virtutis testimonium ora–

tionem ejus quam, coram eo duce atque Senatu,

elegantissimam habuerat, Venetiis publico con–

sensu imprimi jusserit.

Si accenna con queste

parole una edizione veneta ignota a tutti gli scrit–

tori di bibliografia.

È

certo che

il

primo ritorno dello Svigo in

Piemonte fu nell'anno 1485, nel ql\al anno egli

stampò in Vercelli, come in giugno 1793 dimostrai

nelle

Osservazioni sopra gli annali ·tipografici del

Panzer

e come, due mesi prima, avea pubblicato

il Fossi. Onde almeno dieci anni stette lo Svigo

in Venezia, computandoli dal tempo in cui f1\

recitata in Civasso la sua orazione. Egli nell'86

stampò in Civasso la

Somma angelica

del Car–

letti, e ai 10 di aprile 1487, in Tori no, dedicò al

Cara, com'è detto di sopra, i commentari di San

Geminiano.

Or come s'ha da spiegare la dedicatoria che

nel dì 20 di marw dello stesso a'lno 1487 egli

aveva fatta anche al Cara della pratica FelTa–

riense indicata dal Denis?

Jacobinus Suigus San–

germanus se ipsum et auream hanc et pretiosam,

Joannis Petri F.:rrarii Papiensis,practicam parvo

volumine, sed magno labol'e correctam et

Im–

pressam Venetiis

dicavit?

Tre antel)edenti edi–

.ioni venete furono scoperte dal Denis e confer–

mate dal Panzer. L'una del 1473 di Gioanni de

Colonia e di Vindelino de Spira. La seconda del

1478 di Gioanni de Colonia e di Gio. Manthen

da Gheretzen. La terza del 1484 di Andrea Bo–

neti da Pavia. Lo Svigo non dice che

il

libro

fos~e

impresso da lui. Donde pare verosimile

ch'egli portasse nel suo fardello diversi esemplari

di alcuna di quelle tre edizioni e che qualche

pagina vacante venisse da lui riempita con la

sua dedicazione. Industria che io cI'edo usata

anche da altri erratici stampatori i quali, per

oggetto de' loro viaggi, aveano, come notò

il

Denis,

spem uberioris lucri, invitationes, cemu–

lationes

(3).

I

Nel medesimo anno 1487 addi 6 di ottobre lo

Svigo dedicò al Cara la ristampa, che a sua per–

suasione egli fece in Torino delle leggi ducali·,

cioè di quei decreti di Savoia che dieci anni

prima erano stati stampati da Fabri.

Ma in quei mesi di estate del 1487 · che pas–

sarono fra

il

10 d'aprile ed

il

6 di ottobre

Id

Svigo andò a Milano. Le istituzioni di Giusti–

niano , che da lui furono stampate in aprile 1488,

hanno dedicatoria che incomincia così:

Mernini,

Petre Cara vir

magnific~,

cum superiori

es~ate

Medio/.ani tecum essem, et pro illustrissimo di–

voque principe nostro Karolo apud inclylum il/um

ducem legatus ageres.

. ...

tuo illo suasu, tuisque

auspiciis, hoc ipsum institutionum opus, parvo

(l) T. G. 147i, 1475,

fo!.

845.

(2) CAlIA,

Op8ra,

f.

75.

(3)

Suffrag., 42.