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Se mai qualche chiarimento con venga dare questo è
riferibil e piuttosto al fatto di aver noi dovuto conside–
rare la grande Casa Viennese fra le ditte espositrici
italiane, e conseguentemente premiar1a nella categoria
di queste.
Senonchè
importa non ignorare che questo Stabilimento
In.dustriale, i cui magnifici tappeti si può dire figuras–
sero, nella varietà dei loro dise gni e dei loro colori , in
ogni canto dell'Esposizione, e le cui stoffe era n distese,
in bella mostra, in un particolare padiglione' italiano, cui
partecipava altresì un noto mobilista lombardo, importa
non ignorare, noi dicevamo, che un tale Stabilimento, oltre
all' avere rappresentanze commerciali nelle più cospicue
città d'Italia, con sede primaria a . Milano, possiede al–
tresì una succursale manufatturiera .a Monza, nella stessa
Lombardia. Quivi, a quanto ci venne assicurato , furono .
eseg uite alcune delle stoffe che richiamarono assai l'at–
tenzione della Giuria per il loro leggiadro disegno e
per la loro bella fattura. Quivi , se di cio non è lecito
dubitare, furono eseguiti "la stoffa e il tappeto di uno
de gli ambient i del Bugatti , duplice deliziosa nota di co–
lore e duplice saggio di estrema perizia tecnica.
A ogni modo la Giurìa, avanti di accingersi all'esame
dell e opere tutte dell a casa di Philip Haas, volle chiedere
al g iurato austriaco, architetto Baumann, se essa non
fosse da noverarsi fra gli espositori viennesi piuttosto
che fra g li italiani; ma saputo che, pur figurando anch e
in quello elenco, essa voleva invece deliberatamente rima –
nere congiunta alla sezione italiana, non si potè negar1e
la chiesta 'e meritata ospitalità.
L'alto premio, intanto, unanimemente attribuito a questo
Stabilimento, vuoi essere considerato sotto due distinte si–
gnificazioni, In parte esso vale ad esaltare
il
merito della
Casa per la magnifica mostra apprestata a Torino, così
vari a e cosi ricca di signorili eleganze, e in parte vale
ad additare
il
suo magnifico esempio, di aver congiunta