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MUSY padre e figlio, gioiellieri, Torino.
Diploma d'onore a unanimità.
Conviene dichiarare innanzi tutto come in questo
premio, non meno che nel
meri~o
del premiato, concor–
rano due fattori distinti: il decoratore del sontuoso am–
biente e l'industriale orafo e gioielliere, il quale si
è
compiaciuto di dare un saggio non meno sontuoso della
propria forza produttiva e delle proprie inclinazioni per
la rinnovata arte del gioiello. Ciò, raddoppiando la en–
tità dello sforzo, raddoppiò agli occhi della Giuria la
benemerenza della Ditta Torinese. La massima ricompensa
assegnatale; adunque, vale la somma di due distinte
unità di merito.
Se la ricchezza dell'ambiente, poi , il fasto delle vesti–
menta femminili e le false carni dei manichini su cui
giacevano, in mentite movenze spiritose, i gioielli della
rinomata Casa di via Po valessero a conferire a questi
maggior valore, ovvero li danneggiassero
~
propen–
diamo per la seconda ipotesi - non
è
qui il luogo
di discutere. Pure vogliamo farne merito anzi che no
alla Casa, la quale si piacque di sacrificare al concetto
di una esposizione, dalle parvenze vitaleggianti, la en–
tità intrinseca dei propri lavori.
A ogni modo la con cezione organica dell'ambiente,
le belle vigorose vetrine, il soffitto a vetri non meno
che le stoffe, su cui ricorreva qu el motivo rosaceo tutto
grazia ed eleganza, svelavano la collaborazione di chi
usa l'arte familiarmente ed in alti colloquii.
In quanto agli oggetti di or eficeria, e più special–
mente di argenteria, una sensibile luce di arte anche
qui rischiarava l'opera dell'industriale; arte moderna,
per giunta, equilibrata, corretta, benchè non sempre e
tutta personale. Un soffio d'ispirazione austriaca, ossia
un duplice congiunto alito di vigore alemanno e di
grazia floreale francese, pareva esser passato a volta a
volta attraverso la fantasia dell'artista ideatore di queste