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mature affermazioni, ha bisogno l'Arte Moderna per
vivere e prosperare.
Il tempo, fuori dubbio, dissiperà quel rimasuglio di
cattivo gusto onde non era immune la Mostra del
Pasquina, e che s'annidava in quelle stoffe dai larghi
fiorami e dalle mal digeste intonazioni che parea voles–
sero evocare la pingue maestà del Secento. Fioriranno
invece - conviene sperarlo - a cento a cento gli esern- .
plari migliori. E la stoffa della seggiola della palazzina
Lauro, e l'altra del salotto a fondo vermiglio e a sparsi
ciuffi gialli lineari, e quella dal fondo lilla dai fioriti
tronchi di rose canine, e le cortine di seta gialla dai
fiori di ninfea e la stoffa bianca lattea solcata da onde
rasate erano appunto gli esemplari auspicanti la fioritura
novella.
p ATARCHI FRANCESCO, Manifattura di cuoi im–
pressi , Torino.
Medaglia d'oro a unanimità.
Ripetiamo pel Patarchi ciò che dianzi dicemmo pel
Pasquina.
Assai pochi rappresentanti avea l'arte del cuoio Im–
presso in Italia per non considerare con liberalità colui
che esibiva gli esemplari migliori della specie. E come
-p el
Pasquina, la cui fortuna derivò in gran ,parte dal–
l'artista cui egli commise i disegni delle sue stoffe, così
pel Patarchi converrà ripetere da chi gli fornì i .motivi
dei cuoi presentati gran parte del suo successo.
Il Patarchi figurava come espositore autonomo,ond'è
che, quantunque le opere sue fossero intimamente legate
a quelle del Cornetti, la Giuria non potè associarle nel
giudizio e nell'assegnazione del premio.
Qualità precipua di questi cuoi, oltre il disegno, era
la espressione del rilievo, mite, tranquillo, consentaneo
alla superficie. Fiori e frutta erano determinati da un ben
compreso contorno, vario, vitale, non ridotto a un solco
meccanico. Alle quali cose molto devono aver contri-