Page 178 - templateLibroFull

Basic HTML Version

- 17
2 -
ovunque dalle sue vecchie radici
In
nuovi
prosperosi
virgulti.
Passiamo alla FAMIGLIA ARTISnCA MILANESE
non per fermarci .- e assai ci duole - sull'intera sua
mostra, ma per additarne alcune parti soltanto, come il
trittico del BUFFA, vivace opera d'arte - che avrebbe
bene e forse meglio figurato in una Esposizione darte
pura - come il camino in cemento, dall'ossatura massiccia
e pur poco valida, ma coronato da una leggiadra ci–
masa ornata di figure e fiori idealmente rappresentati nel
mite rilievo, e come tutta la collezione dei saggi foto–
meccanici di ALFIERI e LACROIX che da
sola,
ove fosse stata esposta fuori la soggezione di altre opere
non ammirabili, avrebbe meritata una ricompensa de–
gnissima.
La Nazione italiana, con sensibile ritardo punta dal
bisogno di pareggiare le altre Nazioni già troppo avan–
zate nelle conquiste della fotomeccanica la quale ha così
stretto legame con l'arte da considerarsi ormai come una
sua diretta propaggine e una sorgente singolare di gaudio
estetico, la Nazione italiana, dicevamo, deve essere ben
grata al giovane Stabilimento lombardo che procede così
bene nella fototipia e nella fotocromotipia da lasciar spe–
rare assai prossimo il giorno dell'affrancamento assoluto
dagli stranieri in questa notevole disciplina della industria
artistica moderna.
In quanto alle stanze di tipo economico della Mostra
collettiva milanese, ben dimostravano esse come intelletti
non ignobili avessero atteso a quella poco nobile opera.
Il tema assunto era tale di infondere vivo interesse e
viva simpatia nell'animo dei Giurati, ond'è che quel tri–
plice ambiente non fu veduto con fuggevoli occhi e con
mal ponderato proposito.
Si ebbe modo, perciò, di rinvenire qua e là segni
visibili di ingegno nei galbi di quei mobili più poveri
che economici, più tetri che dimessi, più nudi di grazia