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I vetri della finestra, evocanti le insidie delle reti, le
ferrature dei mobili sbalzate a mano, e così le rimanenti
cose ornamentali, semplici e polite, dimostravano la cura
intellettuale e manuale non meno che la somma non
mite spesa intorno a questa piccola oasi di un piccolo
deserto baciato dal maestrale fragrante di salsedine.
Tirate le somme l'lssel va ritenuto come un note–
vole espositore il quale, moderando le proprie tendenze
fest aiuole senza farle speg;nere del tutto, potrà dare un
vigoroso impulso industriale all'ammobigliamento della
casa moderna. italiana, gaudiosa e felice.
Procedendo nelle nostre note segnaliamo il nome di
GIORGIO KIENERK, pittore, di Firenze, ben noto
per le sue avventurate tendenze decorative, il quale oltre
all'esser stato un fecondo collaboratore della rivista
«
No–
vissi ma
»,
esponeva a Torino alcuni vetri smerigliati con
figure a macchia e un vivacissimo gallo impresso a co–
lori. La copertina della spenta rivista bolognese «l'Italia
ride » e una serie di monogrammi esposti nelle bacheche
del Masetti-Fede, orafo medagliatore fiorentino, facevano
compiuta la mostra del distinto pittore e rivelavano le
qualità del disegnatore abilissimo, dell'artista, insomma,
il quale piacevolmente si atteggia a facile decoratore.
MAYNO e DOGLIO invece
è
una ditta manifattu–
riera torinese, lavorante di passamanerie, la quale ha il .
segnalato merito di rivolgersi ad abili artisti pei disegni
di questi elementi sussidiari i dell'arte del tessitore, così
trasandati ora in Italia, mentre in passato, specie nel
Settecento, ebbero una così rigogliosa fioritura. Essa
esponeva un'abbondante collezione di saggi fra i quali
primeggiavano non pochi galloni, quali ornati di foglie
e frutta di ciliegio, quali di penne di pavone, quali di
topolini saltellanti o fuggenti , e v'eran frange che raffi–
guravano pendule ciocche di glicine, e balze, e gale, e
creste, le quali significavano ricerca di forma o di colore
e cura di ben fare artisticamente e modernamente.