Sotto il duplice nome di REYNAUDI e CERADINI,
torinesi, tutta una parete di pagine illustrate, di coper–
tine decorative, e di disegni originali attrasse gli sguardi
della Giurìa che ve li fermò compiacenti. E stimò i
disegni del Ceradini, dal più al meno, opere interessanti;
guardò con meritata attenzione gli schizzi · vari i delle
copertine delle Guide, ma più di tutto ammirò un grande
disegno a penna raffigurante il prospetto di una Chiesa,
opera di cura e di sapere visibilissimo che non poco con–
tribuì all'assegnazione del premio.
Anche i cuscini ricamati e rapportati della signora
MARIA RIGOTTI di Torino richiamarono l'attenzione
dei giurati nella Sezione italiana. Non era certo oppor–
tuno d'instituire confronti con opere simiglianti di altre
nazioni, e delle quali abbiamo già definita l'entità arti–
stica, ma bastava che essi figurassero bene nella propria
sezione per essere benevolmente considerati. E bene figu–
ravano infatti. Il cuscino a fondo nero con corolle bianche,
quasi trasparenti, l'altro a fondo azzurro con fiori e li–
bellule e quello bianco su bianco, tutti e tre rameggiati di
verde tenero o di giallo mite, erano esemplari pregni di
grazia e degni di distinzione.
Ora siamo al cospetto di due grandi Ditte industriali,
due magnifiche Case di produzione e di affari, il cui solo
nome sarebbe bastato ad accaparrare una massima ono–
rificenza in una mostra consuetudinaria nazionale o in–
ternazionale che fosse: la CASA SAL·VIATI JESURUM
e C. di Venezia e la SOCIETÀ RICHARD .GINORI
di Firenze e Milano.
La SALVIATI JESURUM possiede nel suo stesso
duplice nome tutta la storia del risorgimento di due
arti cospicue, già glorie d'Italia, quella del vetro e quella
della trina.
Più di un quarto di secolo
è
decorso da che Antonio
Salviati riaffermava
-la
tradizione quasi sepolta dei vetri
muranesi, e le sue nuove paste avventurinate e i calici