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Il Museo di Doccia
è
lì, presso Firenze, a tesserne la
storia, e vi fanno eco le più cospicue raccolte europee
pubblice e private.
Così le primarie Esposizioni del mondo videro e san–
zionarono con alte ricompense lo sviluppo degli ultimi,
cinquant'anni della storica industria italiana, e il suo
trasformarsi da manifattura d'arte lussuaria in fabbrica
industriale vera e propria, munita di un impianto mani–
fatturiero vasto e possente.
Chi ha l'onore di redigere queste note ebbe altresì
quello di delineare ampiamente il carattere storico-tecnico
della grande Fabbrica di Doccia nella Relazione della
Giuria pel
Concorso al merito industriale,
bandito or son
sette anni dal Ministero Italiano delle Industrie e del
Commercio, nel qual concorso la Fabbrica in quistione
toccò l'unico massimo premio in materia ceramica.
A quel documento potranno attingere notizie più pre–
cise coloro cui pungesse il desiderio di acquistare una
conosçenza più compiuta della rinomata Manifattura.
In quanto al nome di Richard
è
un secolo ormai che
esso
è
legato allo Stabilimento di San Cristoforo presso
Milano, altro impianto manifatturiero ampio e poderoso
al quale l'Italia deve le sue terraglie dure rivaleggianti
ora 'con lo
stone
inglese e lo
steingui
di Germania.
Al dì d'oggi le due forze compongono una forza sola
che s'impersona in Augusto Richard, tecnico illuminato,
chiara coscienza d'industriale ardito e infaticabile, il
quale ha aggiogato al grave carro del duplice stabili–
mento lombardo e fiorentino la lavorazione delle ter–
raglie dolci del Veneto e delle spiagge marine fra To–
scana e Liguria.
Pure non l'efficacia, non il provvido reggimento di
questo impero manufatturiero, non la ' molteplice rete di
commercio che vi si congiunge intorno, non i suoi validi
e pratici mezzi di produzione spettava alla Giurìa di
porre nella bilancia del giudizio ma bensì, da un verso,