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artistici
ornamentali di gusto moderno. Troppa ·copia , a
dir vero, e troppa modernità
voluta
più che
sentita,
troppo larga fruttificazione per una cultura" cotanto fret –
tolosa e una fioritura così ancora incerta!
Senza dubbio l'ampiezza dei locali assegnati alla Se–
zione Italiana deve aver non poco contribuito alla facile
ammissione di opere che, pur :accostandosi ai confini
"prescr it ti dal programma, troppo era n lontane dalle sue
idealità.
Ma se" ciò ha reso più difficile e sopratutto plU"
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grato il lavoro della Giurìa, poichè ogni espositore am–
messo, a norma dei vecchi metodi, stimasi un premiando
quasi infallibile, non è stato forse gran danno per la
Mostra in sè medesima, ed
è
stato certo un benefizio
pe! maggior numero dei concorrenti. Costoro - inten–
diamo quelli cui
è
mancata " la sanzione di un pieno
successo - avranno pur riconosciuto, qualora un'insana
alterezza o un fallace amor di sè non abbia loro adom–
brato il giudizio, avranno pur riconosciuto, dicevamo ,
con più prossima cognizione di causa, le proprie dubbiezze
nell'esercizio dell'arte decorativa moderna e le proprie
deficienze. Alla qual. voce
deficien za
non vogliamo· già
attribuire un significato assoluto ma relativo, molto re–
lativo, anzi, allo spirito del programma e agli ideali più
puri del movimento artistico recente.
In quanto alla Mostra in sè medesima
PO!'
intendiamo
la mostra locale, essa ha dimostrato di quali impulsi
possenti sia capace la Nazione Italiana quando una cura
la preme sollecita e generosa.
Forse nessuna nazione del mondo, altrettanto fervida
di fede e corriva all'entusiasmo, avrebbe dato esempio
di tanta gagliarda iniziativa e di tanta cieca fiducia nella
misura delle proprie forze. Pur senza indagare qual fosse
al dì d'oggi la ricchezza economica della Nazione rispetto
a quella passata,
è
stato al certo magnifico lo spettacolo
di "una legione di operai, di artefici, di piccoli padroni
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Esposizione.