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zioni avventurate del tipo consuetudinario delle gare
nazionali, essa ha voluto non ' pure affermare, prima nel
mondo, un tipo novello di Mostre artistiche d 'onde
emergesse il senso della vita intima universale moderna,
ma ha inteso altresì di ricondurre la coscienza moderna
alla solennità quasi sacra' di un'antica e severa istituzione.
Non senza avveduto consiglio, adunque, fu stabilito che
la medaglia d 'oro o d'argento dovesse questa volta essere
conferita non in simbolo, ma nella visibile nobiltà del
metallo ond'era materiata.
Il diploma o la medaglia, pertanto, doveano questa
volta valere come segnacolo di eccellenza o come indice
di salde promesse, e quando pure avessero .dovuto essere
destinate a consacrare una intenzione o un atto, meglio
che
a
segnalare il merito di un'opera, quell'atto e quella
intenzione dovevano essere chiaramente diretti al rag
e
giungimento del fine ultimo della Mostra manifestato dal
programma.
Ora
è
facile intendere che qualora la Giuria avesse do–
vuto scendere da questi culmini ideali per addentrarsi
nella ragione intima delle cose esposte: il sacrifizio durato.
lo sforzo compiuto, l'intento contrastato, le difficoltà vinte,
le energie industriali impiegate, il valore commerciale
raggiunto, e, sopratutto gli attestati, le onorificenze, i
premi ottenuti
in
altre gare prossime o lontane, forse –
è
giustizia il dirlo - non sarebbero bastate tutte le ri–
compense di cui si disponeva per rimunerare adeguata–
mente i soli espositori italiani.
Compresa invece della grave missione che erale stata
affidata, la Giurìa stimò di dover esaminare le opere
esposte senza altro ausilio fuori quello che ' le veniva
dal proprio discernimento, come se si fosse trattato di
apprezzare una Mostra di arte pura ove niun artista
giammai ebbe a dichiarare con quali mezzi, in quali cir–
costanze e per quali motivi avesse dipinto un quadro
o plasmata una statua. Ciò parve anche un debito di