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taneità
e di valore, fu stabilito che nelle finali e ge–
nerali votazioni non si traesse già una media dalla
somma totale dei punti, ma si tenesse conto della mag–
gioranza delle distinzioni di pari valore ed in ordine
a queste .assegnare il grado ' della ricompensa.
Senonchè prima di procedere all'attuazione di sif–
fatto programma conveniva intendersi bene nel ponde–
rare l'entità morale dei premi stabiliti, e, per ciò che
spettava alle medaglie,
'v
aIutarne anche la quantità. Era
questo uno dei , principali obiettivi della Giuria e intorno
ad essa si agitò una larga e vivace discussione.
Della quale le risultanze ultime furono queste.
Assegnare
il
diploma d'onore (grand
prix
delle Espo–
sizioni Internazionali passate) principalmente agli artisti,
del cui impulso individuale e della cui fantasia ispira- .
trice ed elaboratrice delle forme decorative valgonsi
gli industriali per materiarle e quindi tradurle in ele–
menti di commercio ed in fattori di ricchezza.
Doversi tenere in altissima considerazione, poi, l'ar–
tista che mostrasse varietà di tendenze e che fosse egli
medesimo industriale o per lo meno esecutore dei
SUOI
medesimi disegni.
Considerato, inoltre, l'alto valore intrinseco dei premi,
non accordarlo se non una sola volta anche a coloro
che ne fossero meritevoli in più categorie d'opere o
in varie sezioni della Mostra.
Non escludere la possibilità di premiare, in via su–
bordinata, epperò attribuendo al premio un singolare
valore, qualche pubblico Ente, dall'illuminato patrocinio
e dal materiale contributo del quale fosse venuto valido
incremento all' Arte decorativa moderna, specie per mezzo
dell 'insegnamento.
Accordare infine a certe collettività o corporazioni
artistiche industriali un premio unico piuttosto che pre–
miarne i singoli collaboratori.
In quanto alle medaglie poi si deliberò di non tenere