

sul corso del Re (2) c sul corso Massimo d’ Azeglio
si stendevano i Bersaglieri dd 5 Reggimento, gli
Alpini dd 4 e il 25" e 26 Fanteria; nell'interno
dell’ Esposizione la Legione A llievi Carabinieri e
l’ Accademia Militare. A mezzogiorno preciso le
Loro Maestà uscivano dal Palazzo. Il cannone del
Monte dei Cappuccini cominciò a sparare le salve
d’onore. La pioggia da un’ora aveva cominciato a
cadere ».
« Il recinto dcU’ Esposizione formicolava di gente.
G li invitati si disponevano sotto il porticato semi/
circolare e nel Salone dei Concerti, occupato in
parte dall’orchestra e dal coro. Tutta la nobiltà pie/
montese è presente. Fuori dal porticato avevano preso
posto, distendendosi pure in semicerchio, le Società
operaie con le loro bandiere; di fronte gli ufficiali
di ogni arma. Erano ad attendere i Reali, oltre ai
membri del Comitato, il Principe Amedeo duca
d’ Aosta, Presidente dd Comitato stesso, 1 ministri
Depretis, Mancini e Grimaldi, il Corpo diplomatico,
il Sindaco, le Autorità cittadine. Appena spuntarono
in fondo al piazzale i Corazzieri di scorta alle car/
rozze reali, un’acclamazione si levò non coperta
neppure dalle numerose bande musicali che da ogni
parte intonavano l’ inno reale. Il Re, sceso dalla car/
rozza, dette il braccio alla Regina e si avviò nel
centro del semicerchio dove, appena giunto, ricevette
gli omaggi di tutte le persone ivi raccolte, fra cui il
Tecchio, venerando Presidente del Senato. La Re/
gina vestiva un abito di broccato
creme
con fiorami
di velluto verde e un cappello di
peluche
verde pallido
con piume
creme
e merletti ».
Nel romanzo del Gotta l’astro che rifulge e illu/
mina lo sfondo di quasi tutto il racconto è naturai/
mente la Regina Margherita. Tutti sappiamo come
la prima Regina d’Italia possedesse un proprio
fascino personale nobilmente benefico; l’Italia e gli
Italiani sono in quel tempo irradiati dalla sua au/
reola di gentilezza e di grazia. Essa contava allora tren/
tatre anni. La Regina nei suoi incontri col popolo
perseguiva lo scopo di affratellare e fondere in un
insieme omogeneo tutti gli italiani. Intelligente e
colta, mirava a conquistare all’istituto monarchico
piu die mai indispensabile allora per cementare
l’unità della Patria
quegli uomini eminenti che
apparivano incerti o diffidenti o agnostici dinanzi
(2) Corso Vittorio fcnutiuclc II.
alla forma istituzionale data all’ Italia, o che si erano
irrigiditi nel campo avverso. E sappiamo anche come
cotesti suoi sforzi non andarono del tutto perduti.
A lla sera del giorno inaugurale dell’ Esposizione
vi era spettacolo di gala al Teatro Regio; si rappre/
sentava « La Favorita », cantata dal tenore Gayarre,
dal Battistini e dal Silvestri, diretta dal Maestro Franco
Faccio. Il teatro apparve allora, per la prima volta,
illuminato con la luce elettrica:
« ...tutto il teatro splendeva di questa luce che
rifulse nella piena sua vivezza all’arrivo dei Sovrani.
Momento di entusiasmo eccezionale. Scoppio clamo/
roso d’applausi che durarono a lungo. Il Faccio
diede il segnale della « Marcia reale » e allora, tutti in
piedi, signori e signore gridavano applaudendo: viva
il Re! viva la Regina! viva Savoia! viva l’ Italia!
Umberto vestiva la grande uniforme, Margherita un
abito di broccato bianco a fiorami con strascico di
velluto; sul capo acconciato t
....plicità portava
1111 diadema di enormi brillanti che mandavano
lampi di mille colori; una collana di perle le circon/
dava il collo candido con parecchi giri. Il teatro era
gremito di gentiluomini in frak e di dame in abiti
color rosa, bianco, celeste... ».
Il
giorno successivo, 27 aprile, avviene l’ inaugu/
razione — nello stesso recinto dell’ Esposizione — di
quel gioiello d ’arte e di memorie che è il Borgo cd
il Castello medioevale, unica e preziosa eredità lasciata
a Torino dalla famosa Esposizione. La cerimonia
ebbe un carattere quasi privato e familiare. I Sovrani
ed 1 Principi erano attesi dalle Autorità e dai compo/
nenti della Commissione ideatrice del Borgo, Giù/
seppe Giacosa, Alfredo d’Andrade, il marchese
Fernando Scarampi di Villanova, Vittorio Avondo,
Edoardo Calandra, Federigo Pastoris, il marchese
Francesco Carandini, Casimiro Tcja e altri.
« ...il ponte levatoio della porta del Borgo viene
abbassato e si muovono incontro ai Reali nove pag/
getti e dieci piccole castellane in ricchi costumi del
secolo X V . Il gruppo dei minuscoli feudatari e
vassalli è quanto mai pittoresco. Vestono maglie di
seta e di colori vivacissimi, bianco/azzurri, giallo/neri
e rosso/bianchi. Una delle piccole castellane presenta
ai Sovrani le chiavi del Borgo e del Castello poste
su un cuscino di velluto fregiato di argento e un pag/
getto presenta su di un altro cuscino una pergamena
scrina in latino ».
Il
Re e la Regina dopo
essersi soffermati a conver
sare
coi
membri
della
Commissione, accompagnati
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