

Discorso dell'un, Villa.
Voi, insigne statista, dotto giureconsulto, nel foro
e in Parlamento del vero .e del giusto oratore elo–
quentissimo; voi foste, di questa difficile e momen–
tosa impresa, l'anima, il pensiero, il genio, I'ope-
"rosità zelante e ispirata.
'
.
Ogni ostacolo degli uomini e della fortuna supe–
raste; secondato dallo intelligente concorso dei vostri
collaboratori, animato dalla energia dal volere, da
quella fede che 'sapeste comunicare altrui colla
calda parola, colla espansione dell'affetto, coll'in–
flusso dell'esempio, riusciste a raécogliere e mettere
in luce i progressi del pensiero "e del lavoro della
Italia nostra e farli all'Italia medesima conoscere,
rivelando noi a noi stessi, celebrando in un'aureola
di apoteosi la feconda. nobiltà del lavoro.
Noi, espositori, soldati di quell'innumero esercito
pacifico che pensa e':fatica e conquista giomo per
giorno, con alta e modesta virtù, il benesiere del–
l'avvenire; noi, a nome di tutti, vi esprimiamo la
dovuta, profonda gratitudine e facciamo ossequio
all'eccelsa benemerenza dell'opera vostra.
Altre due eleganti pergamene (miniate
dai
sig."
architetti E, Ferrante e Balducci)
vengono offerte ai due vice-presidenti
del ,Comitato esecutivo Lorenzo Rabbi e
Antonio Bianchi.
Alla fine, come a chiusura della solen–
nità, si avanza a parlare l'ono Villa, presi–
dente del Comitato esecutivo dell'Esposi–
zione.
Egli ringrazia della dimostrazione che ha
testè
ricevuta 'dagli espositori e che tanto lo ha com–
mosso. Egli ne è particolarmente lieto, perchè essa
ha associato gli espositori c
il
Comitato dell'Espo–
sizione,
Manda quindi un saluto ed un ringraziamento ai
suoi collaboratori, che con il loro zelo costante
assicurarono la riuscita dell'nrdua impresa . .
Un altro pensiero di gratitudine egli deve espri–
mere: cd
è
per gli espositori.
Il Comitato aveva sentito che si attraversava un
solenne momento storico; aveva sentito che il cin–
quantennio delle Libertà statutarie Torino doveva
celebrarlo con una festa che, affermando la reden–
zione politica, preludiasse alla redenzione econo–
mica, Gli espositori compresero il pensiero e vi si
associarono, affermando così la loro solidarietà'
col Comitato. Li ringrazia con tutto il cuore, sog–
giungendo: - Oggi a Torino, centro della reden–
zione economica, tracciamo il nuovo programma
per l'avvenire; non più gare meschine, non più
grette concorrenze, ma sia d'ora in avanti fra noi
la santa e feconda emulazione. Sia i;\ noi la fede
e la speranza che si riassume nel grido:
Viva il Re!
AI' grido di:
'V.i va
il
Re!
si leva tutto
il pubblico applaudendo, I Sovrani ed i
Principi si alzano anch'essi, stringono la
destra
.6
si congratulano cordialmente col–
l'onorevole Villa e coi membri del Comi–
tato esecu tivo.
La banda municipale suona la marcia
reale; il pubblico acclama i Sovrani ed i
Principi, i quali escono dalla galleria delle
'Belle Arti.
Suonano le fanfare ele musiche sul
piazzale dell'Esposizione e sul corso Mas–
simo d'Azeglio.
. La 'folfa saluta ed applaude ancora -i
Sovrani ed i Principi, che ritornano a
Palazzo Reale.
La solennità cosi
è
compiuta.
L'omaggio degli espositori
al Oomìtato ed
~gli .
arohìtettf.
Jl
cav. Sclopis, a nome.degli Espositori,
pronuncia un vibrato discorso .di lode e di
ammirazione per l'opera compiuta dal
.Comitato esecutivo e dal Collegio degli
architetti, ed offre all'on, Villa, a tutti i
membri del Comitato, agli architetti
Ceppi, Gilodi e Salvadori la bellameda–
glia, opera del signor C, Bevilacqua,
AlI'on. Villa presenta"una gl'ande per–
gamena miniata dall'ing. cav. A. Dalbesio,
Lo stile della pergamena si ispira al
quattrocento, ..I1 riquadro in cui sta l'iscri–
zione
è
un vago intreccio di ornati su
fondo d'oro, con le indicazioni ed i sim–
boli di tutte le Divisioni in cui
è
ripartita
la Mostra.
.
In altrettanti medaglion i sono ri prodotti
l'Ingresso principale dell'Esposizione,
il
Salone dei concerti e. la Facciata tripla
con la Fontana monumentale, a ricordare
le opere ' precipue degli architetti Ceppi,
Salvadori e Gilodi, II palazzo Madama e
lo stemma di Carlo Alberto rappresentano
le patriottiche memorie che quest'anno si
festeggiano. In alto vi sono gli stemmi di
Casa di Savoia e della città di Torino.
La cornice della pergamena
è
un bel
lavoro d'intaglio, offerto dal cav. Quartara.
L'iscrizione, dettata da Vittorio Ber–
sezio, cosldice:
A TOMMASO VILLA
PRESIDENTE DEL COMITATO ESECUTIVO
DELL'ESPOSIZIONE 'GENER ALE ITALIANA
1898
IN TORINO.
A voi, illustre signore, della presente Esposizione
e del suo buon successo in gran parte
il
merito; a
voi corrisponda il premio della gloria 'e della rico–
noscenza.
. Torino, il Piemonte, Italia volevano e ' dovevano
celebrare il giubileo della libertà ottenuta dal ma–
gnanimo Carlo Alberto, il martire della italiana
indipendenza, di quella libertà per cui da cinquan–
t'anni ha lottato, ha vinto, e vive e s'afferma la
patria nostra; e per ciò nessun modo migliore di
questa esaltazione dell'operosità nazionale,
Ecco il testo della pergamena:
«
L'anno
millcott òcentonoventotto, addì
trenta
del mese di ottobre, in Torino e nel salone Giu–
seppe Verdi dell'Esposizione Generàle Italiana.
. . c, Alla ' presenza delle
LL.Ml\L Umberto I e Mar–
gherita di Savoia',Sovrani d'Italia, delle LL. AA, RH..
. i Principi el editati; degli Augusti Principi e Princi–
pesse della Reale Famiglia. .
c Coll'intervento dei rappresentanti del Governo,
del Senato e della Camera dei deputati, degli alti
poteri 'dello Stato, delle Autorità cittadine, delle
Associazioni operaie e dei, Sodalizi militari, si è
proceduto alla proclamazione, dei premi assegnati
dalla Giuria ai singoli espositori.
«
Avendo S. A. R. il Duca d'Aosta, presidente del
Comitato generale, pronunciato un applaudito di.
scorso col quale rilevava l'alto significato patriot–
tico dell'Esposizione di Torino, felicemente 's voltasi,
il presidente generale delle Giurie, ono comm. av–
vocato E.Daneo, presentava l'elenco delle proposte
di premiazioni fatte dalle Giurie; dopo di che S. M.
si c:ompiaceva di dare la sovrana sua approvazione ,
aUe proposte delle Giurie, e segnare col suo Augusto "
.Nome 11 presente verbale,"col quale dette proposte
vet1gono formalmente approvate
1>, •
•
4C
Il Paese avrà forse troppo consumalo, ma non
gli mancano le forze riparatrici.
.'.
«
Il Paese sarà forse povero, ma non
è
certamente
destinato a rimaner. tale. L'ideale di una -patria
grande ci sarà di sicura scorta 'nella via che ci
rimane a percorrere.
c L'Italia ha potuto, a traverso laboriose 'prove,
prendere
il
suo posto onorato in mezzo alle grand]
nasloni, e questo posto deve sapersi "conser va re,
c' DinamÌ-a
V~i,
Sire,
àl
cospetto dell'augusta
Regina e dei Principi della vostra Casa, nel giorno
solenne dei .premi, mi è. grato di renderè, a nòme
del Governo della Maestà Vostra,
il
meritato tri–
buto di riçonoscenza alla città di Torino, alla cui
generosa iniziativa
vdobbia mn
questa Esposizione '
Nazionale, che tante speranze racchiude e tante
cose c'insegna: sopratutto a
co~tìdare
nel trionfo
del genio e del lavoro italiano
».
Firma del verbale.
c
Maestà!
Discor.;o del sindaco.
Dopo l'onorevole ministro F òrtis, molto
applaudito, ha luogo
il
. A questo punto, cessati gli applausi
alle belle parole del sindaco, l'avvocato
A. Bona, segretario del Comitato esecutivo
dell'Esposizione, legge il verbale della
cerimonia solenne della proclamazione dei
premi.che viene presentato al Re per la
firma.
Sua Maèstà scende
-dal
palco; si avvi–
cina al tavolo e, con. una 'penna d'oro,
firma la pergamena-verbale, opera lodata
del signor S. Vitali.
" L'augusta bonill .·colla quale le MM. VV., ono–
rando coll'amata presenza l'inaugurazione di questa
Esposizione, fecero rifulgere su di essa quei lieti
auspicii che diedero cosi .la rgu frutto di lustro per
la 'mia città e per lo produzioni dell'operosità' e
dell'ingegno italiano, viene oggi
di
'nuovo ad ono-
. 'rare col plauso regale quei valorosi, che nelle gare
nazionali dell'arte, dell'Industria e della previdenza,
affrontate con animo baldo per il maggior bene e
per l'onore d'Italia, furono, dopo maturo ed im–
parziale esame, segnalati fr'a i più degni,
nè
po–
teva per essi aversi più alta ed ambita soddisfa–
zione, E mentre i connazionali qui accorsi da ogni
parte d'Italia imparavano . ad apprezzare sempre '
più
il
valore delle produzioni italiane, ed 'i non
pochi forestieri venuti da oltremonte notavano con
sorpresa l'assurgere dell'Italia industriale ed eco–
nomica; uno spettacolo non meno gradito e solenne
si andava svolgendo in questa città
»,
E qui
il
sindaco, accennato agli innumerevoli
. Congressi d'ogni sorta che ebbero luogo in Torino
in occasione dell'Esposizione, dice che tutti quei
nostri esiinii connazionali si mostrarono col reve–
rente affetto di chi compie ' un pellegrinaggio ad
una terra santificata da ineffabili ricordi.
c Epperò a me, che, quasi ,sacerdote del tempio
dove quei ricordi sono gelosamente custoditi, toccò
con somma compiacenza di assistere alle manife–
stazioni memori e grate venute da ogni parte di
Italia, consentano le MM. VV. che io faccia testi–
monianza del sentimento profondo di unità nazio–
nale, di
de~ozione
e di affetto alle MM. VV. attorno
alle quali gli italiani sentono di essere stretti da
un saldo vincolo fondato sul più nobile dei senti–
menti umani: sulla gratitudine.
«
Gli è in nome di questo sentimento e del re–
verente affetto dei miei còncittadini che io porgo
alle MM. VV. il saluto devoto di Torino
»,