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opera benefica dei su oi Principi; a 1;orino ed ai

va loros i che qui in qu este sue mura, benedett e

dal sorriso della fort una e dal pla uso della nazione,

si accin sero a q uesta impresa, che con fede in–

cro llabile

'non

si lasciarono smuovere da gli

osta–

coli e da lle difficoltà che ne attraversa rono talv olta

il cammino ; a Torino e a qu anti cooperarono a

q uesta g rande glorificazione della Patria e dci La–

vo ro, sia onore e plauso infini to.

«

T ut ti han no benemeritato del Re e della Patria.

Tutti, lasciat e che. con frase militare io es prima

il mio pens iero, devo no essere posti all' ordi ne del

giorno : primo fra tutti Tommaso Villa

(Applausi).

«

Sire

t

«

Come presidente del - Comitato Generale, ho

avuto l'onore d'Jnvocare dalla vostr a benevolenz a

che l'Esposizione Genera le del

1898

ven isse a perta

sotto gli a uspici della Maestà vos tra e quelli del–

l'au gu sta Regina e sotto l' alto pa tronato delle

LL. AA, Rà. il Principe e la Principessa di Na–

poli ; guidato dallo stesso pensiero vi chieggo ora

di voler rat ificare colla sov rana vost ra approva–

zione

-la

concessione di q-uelle ono rifiche distinzioni

che furono da l sapiente ed imparziale giudizio delle

Giurìe propo ste ,

'

" Così

avverr à

che, come

.in

tutti i g ra ndi av–

venime nti della vita nazional e, a nchc in ques ta

festa del Lavoro e della Patria il

cuore

del Re e

il

cuo re' del Popolo si troveranno confusi in un

solo

sentimento. .

-

.

." Di

questa in timi tà di pens icri e di

a ffetti

che ·

non si smentì mai per volgere di secoli ho io pu re

avuto in questi ' ultimi giorni, in cui la mia Casa

fu

benedetta

dal più lieto deg li

avve nimenti,

una

dimostrazione affettuosa e concorde.

(Applausi vi·

viss inll)

,

«

A queste voci di giubilo e di bened izioni che

acclamano alla mia

fel icità doui és tica

las èiute

- o Sire - che in questo ' gio rno memo rn ndo, io

risponda colla viva effusione del cuo re e colla pro–

messa che il picco lo Amede o sa rà degno del nome

che porta

e

la

Patria

av rà in lui un cittadi no de–

voto

~he

rispecchier à

le vir tù degli avi. »

L'u ditorio prorompe in un vivissimo

applauso. .

.

In seguito alla concessione avutane dal

Re, l'onoVilla dà laparola al comrn. 'av–

voca to Edoardo Daneo, presidente gelle–

ral e delle Giurie dell'Esposizione.

Discor~o

del Presidente delle

GiJrle.

(

«

J11àestà, Altezze .Reali,

e;

È

mia somma ventu ra quella di present a re'

alle VV. MM, l'elen codegli espositori che la Giuria

ric onobbe degni di prem io.

«

T ra i buoni, ess i sono i migliori , ed

è

gi usto

che dopo questo solenn e cimento i mig liori lave–

ratori siano portati all'ordine de l giorno , come i

soldati più va lorosi alla dimane della ba ttaglia,

«

E pr ime fra le ric ompe nse

'conferite-con

ispi–

rito di giusto omaggio e di gi ustizia so no ci nq ue

diplomi d'onore, che; unanime, la Commissione

delle Presidenze dec retava :.

«

i-

A S, A. R. il.Principe di Na poli per l'alto

-patronato concesso àll'opera dell ' Es posizione;

«

2° A S. A, 'R, il Duca .d'Aosta, presidente

del Comitato generale, per l' al to -ed efficace ' con,

corso ali 'opera. dell' Espo sizione come presidente

del Comitato genera le;

.

«

3° A Tommaso Villa , presidente del Comi–

tato esecutivo; a testimonianz"a della gratitu dine

deg li ita liani per la fede, la costa nza, l'atti vit à colle :

quali iniziò e resse all'opera dell' Esposizion e Ge–

nerale Italiana;

«

4° AI

Comitato Esecu tivo

dell' Esposizione

a testimon ian za di pubblica' g ratitudine per l'opera .

intelligente e atti viss ima prestata nella prep ara- '.

'zione e nell a .attuazione della Esposizione Generale

Italiana; .

BOLLETTINO UFPICIALE

5~

Agli architetti

dell'

Es posi zione, sigg . Ceppi,

Gilodi e Salvadori, per. l' opera ge niale

Il

attiva, per

il g usto e il se nso pratico dimostrato nel disegnare

e compiere gli edi fizi dell ' Esp osizlone.

Il.

Di

tutti

questi va lenti il successo coronò tutte

le fatiche e alla es posizione non ma ncarono il con-

corso e il plau so degli itali ani. .

.

«

E ri visser o qui spesso i fraterni e ntusias mi e

all a Nazione, ormai fatta ad ulta, ma st an ca an cora

per la marcia mera vigli osam ente rapida e talora

travagliata dall e febbri di certe malarie soci ali,

questi audaci promotori hanno ridata un 'o ra della

sua prima e fide nte giovinezza .

« L'impulso e l'esempi o resero accetta ai coo–

peratori og ni fatica e i miei compag ni di Giuria

se ppero comp iere a loro volta q uella degli esa mi

e dei giudizi.

c

E le fatiche non fur ono lievi.

Il.

Lascian do da parte

gliespositori

di Belle Arti,

ai qual i ,!on si es tese il giud izio, e q uelli delle

Mostre temporanee, già compiute, furono circa

8000

gli espositori giudicati e fra essi

4510

i prem iati,

dei q uali

275

con diploma d'onore, ilOI con me–

dag lia d' oro,

1433

d'argento,

1183

di

bronzo,

olt re

alle ricompe nse di collaborazione,

li.

E dai

giudizi

e dalle motivazioni pu ossi rac–

cog liere , con rapidissima rivista,

la :

convinzione

che

tu tto

le pri ncipali fonne

delf'at ti vitù

nazionale

so n deste e va nno inn anzi " .

Acce nna

breveme nte

ed efficacemente ai pr o–

g ressi fatti in ciasc uno dei rami dell 'industria e

li doc ume nta .. La mostra della ma rin a gl i forn isce

il modo di evoca re Brin; come evoca, parl and o

dall 'elet tricità, Galileo Ferra ris .

Tutte le

industrie

manifatturiere hanno dal

1884

progredito assai : ceramiche, vet rerie; mobili, in–

dustrie tessili, ecc.

Rico rda , a titol o .dcnore, la Mostr a d'A sti, la

quale, come quella dei prod otti agri coli e alim en–

. tari , a ttesta progressi notev olissimi nella prepa ra–

zione de i vini, spec ie nei. bia nchi.

.Constata che più' razionale .appa re la colt ura dei

cereali, e ma ggiore l'uso delle macchin e e lo spi–

rito e il va ntaggio delle Assoc iaz ioni dei prod uttori.

Ma molto a nco ra in qu est o eampo rimane da fare,

Si

sofferrna,

lodandone lo s pirito, sulla Mostra

deg li it ali ani All 'estero. Tocca della

pr oduzion e

libra ria, delle sc uole, del l'e ar ti liber al i, delle arti

grafiche in genere; igiene, ed ucazione 'fisica ; del

movim ento progressivo e contin uo del risparmio

e ,del credito popolare, delle istituzioni di provi–

denaa ; ed anche qu i si rallegra per il ' cons tata to

progresso,

cos icchè

l'Italia rimane all a testa del

pro gresso sociale.

. E conchi ude :

c

Sire

!

" Quest' Es posiz ione volge al termine ; il libro

aperto dci lavoro nazionale sta per chiuder le su e

pagi ne .

Il.

Ma la memo ria ne rim.arrà nei ca mpi, nelle

officine, nella scu ola,

«

Io:

ricordundone. gli ammaestramenti, e guar

dando ai vost ri esempi, o Sire, che conosce te og ni

nobile form a del coraggio, ai Vostri, o g raziosa

Regina, che fat e il b ene come . il sole fa laJuce,

i lav oratori italiani sap ra nno fai' degne anche le

opere future' della lode del Re e del pla us o della

patria .;"

Dopo le approvazioni toccate anche al

discorso del

comm,

Daneo, prende la pa–

rola

il

ministro d'a gricoltura e commercio.

Discorso del ministro Fortis.

" Siret

« Il pieno su ccesso dell' Esposizione Nazionale di

Torino, che ha viuto l'aspet tativa anche dei più

fidu ciosi, assume ag li occhi 'di t utti una singolare

importa nza mo rale, 11 pensiero sponta neamente ri–

corre alle varie e gra ndi difficolt à supera te mercè

q uella fede costa nte nelle proprie forze e nella bontà

dello scopo che nei momenti di ma ggiore sconforto

rinfranca e rinnova le

strema te

energie e sa. con–

durre a termine opere meravigliose. Torino che con

ques ta fede si accinge va un dì sicura all e imprese

del nostro Risorgim ento ; Torino che pone questa

fede viva ed operosa in tutte le iniziative rivolte a

prepararela nostra emancipazione economica; To–

rin o ha saputo dar e ancora

una

volla l'esempio di

qu ella vittoriosa tenacità di propositi che distingue,

in mezzo alla fami glia italiana, le nobili popolazioni

del -Piemonte

» ,

Dopo qu esto eso rdio accenna alla salutare

opera

dell 'E sposizione di Torino dopo le dolorose vicende

che, non ha. g ua rì, contristarono

il-nostro

Paese;

quasi reagendo contro l'abbattimento e

lo

scetticismo

che in vadeva no gli animi, q uasi contrapponendo

agli sterili tumulti la virtù redentrice delle opere

del lavoro e della pace.

Parla del s upremo bisogno del nostro as setto eco–

nom ico, e della smis ura ta conco rre nza mondiale.

Noi dobb iamo accrescere la nostra produzioue per

ba stare a noi e dobbiano produrre per gli altri, ora

sopratutto che il crescente aumento della .popola–

zione e le av viate corre nti di emi graeione ' la spin–

gono

C

l'i dei suoi confini.

Tutte le nazioni

sono .sulla difesa;

ognuna di esse

mira ad es tende re la sua influenza commerciale e

ad

assicurarsi

i più lontani mercati, non rifuggendo

nemmeno dal ricorrere al mezzo estremo delle armi.

L'Italia non deve al certo coltivare ambizioni ehi–

meriche, ma deve cerca re anche al di fuori ciò che

le è necessario

per-dare

una base salda all'economia

nazionale,

L'Italia non s 'illude, ma spera.

Ma grande è il cammino fatto in breve volgere

di tem po.

Dall'Esposizione ' di Torino noi possiamo trarre i

migliori au spi cii ; non tanto per qu ello

che.ci

è dato

di vedere ed ammir are,

ma

an cora e più per quello

che si può presagire con sicurezza ,

Accenna ai biso gni dell'agri coltura, Riconosce la

grande vitalità ed i rapidi progressi delle nostre in–

dustrie meccaniche, di colloca re all'estero i loro pro–

dotti, ehe già ottennero un promettente avviamento

delle loro esportazioni; e delle costruzioni marittime, .

le' quali

~ssunsero n~i

cantieri italiani sviluppo , e

perfezioni mirabili.

Parla anch'egli dei' progressi delle indu strie tes–

sili, ril eva !'intimo legame deÌl'industria :coll'arte

e la tendenza del senso

artistico,

così naturale nel

.popolo nostro, a trasfondersi nella produzione,

Fa speciale

menziol~e

della rinata

industri~

delle

\f\

ceramiche, e tributa un meritato encomio all'Espo-

!

1

sizione d'Arte Sacra,

.

~

Nella rac colta dei cimeli nota insieme raccolti

per la prima volta le pile del Volta, le macchine

del Pacinotti ed il primo motore di Galileo Ferraris,

i t re apparecchi per cui div ennero possibili le grand i

applicazioni dell'elettricità all'industria.

Fu nel Museo Industriale di Torino, che il genio

di Galileo Ferraris divinava il campo magnetico

rotante, "a prendo così alle applicazioni industriali

orizzonti forse più vasti che non abbiano

fauotutte .

le scoperte precedenti, da Galv an i io

poi. .

Accenna al profitto da trarre dalle copiose forze

. idrauliche che la natura ci offre,

" È

dovere del Governo - aggiunge il Fortis, –

conservare questo prezioso perenne .alimento del

lavorò nazionale, pensando a rivestire le nostre '

montagn e e a regolare le acqu e, che devono scen–

de re ben efiche a vivifica re le industrie ed a rendere

men .duro e più rimunerativo il lavoro dei nostri

. operai

~,

Continua 'pure lodando gli istituti di previdenza,

di soccorso, di. cooperazione e di 'assicurazione.

" Sirel

" Non è di fronte a tali risultati che si può temere

del nostro avvenire economico.