

CAPITOLO XX.
il
Il E
il du omo Roveresco dapprima du e organi mu–
rati nelle pareti laterali del coro e dell' altar mag–
g iore e forse era no qu ei med esimi che g ià .sta–
vano nel distrutto San Gioanni. Ma nel 1567
mastro Benedetto de Antegn ate, fabbricante di or–
gani, lavorava a cos tru rne uno novello pel qual e
ebbe allora un primo acconto di cento scudi
( I)
ed altri du e centotrenta ne domandava nel 1573 ( 2) a compimento del
suo ave re. Vi aveva anche lavorato mastro Battista Gina
alias Casta–
g nole
al quale furon o pagati centosessantadue scudi nel 1572 (3) ; ne
avevano dipinto le imp oste i mastri Giulio ed Alessandro; il pittore Gia–
como Ro ssign olo da Livorn o ne aveva orna to il
pulpito
e sopra la cassa
era no stat e innalz ate tre statu e (4).
Nè vuolsi tacere che avevano concorso nella spesa il Capitolo, il
du ca ed il cardinale arcivescovo Gero lamo Della Rovere, poichè il visi–
tatore del 1727 lo descriveva pos to sopra la cap pella de l Crocifisso, tutto
dorato e freg iato nella parte supe riore degli stemmi de l Capi tolo al lat o
sinistro, di quello de l cardin ale Della Rovere (Gerolamo) al des tro , e
della Casa regn ante nel mezzo, che vi si ved ono tuttodì.
Qu ell' or gano durò fino al 1740 in cui, addì 25 di aprile, il Capi–
tolo pattuì con un tal Calandra la fattura d 'un altro (5) : rima se però
intatta la cassa che
è
oggi a un dipresso quale fu disegnata nel 1572 .
Già abbiamo detto della scuola de i ca ntori o fanciulli innocenti che
accomp agn avano col canto le funz ioni de l Capitolo, e come essa conti–
nuasse nel nuovo du omo. Fra i maestri di cappe lla si tr ovano ricordati nel
secolo xv un Adriano da Colonia (6) ; nel seg uente Filippo Mantellini