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ittadini, le torri e le mura della città. Niuna variazione si fece al perimetro
no al secolo XVII, come si può vedere nelle geografie del cinquecento, che tutte
nostra città di forma quadrata; e nella più antica pianta di Torino che si cono–
a prima
e~zione
dell'Augusta Taurinorum di Filiberto Pingone
(1.5 77),
e deli–
vanni Carracha, pittor fiammingo. Nel secolo XIV, dopo l'invenzione delle armi
avansi a diff ndere le porte della città antemurali, o barbacani, detti anche false
utte
innanzi .alle medesime, o que' corpi di fortificazioni staccati e triangolari,
si rivellini. Eravene uno, nel
1385 ,
a porta Fibellona. Nel
1410
la città soddisfece
sello la
me~cede
dovutagli pel rivellino che avea costrutto a porta Fibellona. Nel
siglio, esse,dosi mostrato men pronto a far eseguire le opere di fortificazione
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capitano generale del Piemonte, fu posto in arresti, e provvide il lO di agosro
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in conformità dei desiderii d'un uomo che usava argomenti così
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efficaci. Sul cominciar
del secolo XVI nacque in Italia, e per opera d'Italiani, l'arte della moderna fortificazione
co' bastioni terrapienati ad angoli, che spazzano i fossi e battono la campagna. Con tali
principii Giuliano da S. Gallo edificava nel
1509
la fortezza di Pisa e Andrea Bergauni da
Verrua fabbricava nel
1519
i baluardi di Nizza, dove Bartolomeo di =ampiglione fabbricava
fin dal
1449
un castello ed una cittadella. Nel
1533
un maestro, di cui si tace
il
nome,
veniva chiamato dal duca a Torino per fare i bastioni e fortificar la città. Quattro grossi
se ne costrussero agli angoli della medesima; ma quando giunsero
i
Francesi in aprile del
1536,
erano appena cominciati piccoli e deboli ripari di terra, uno innanzi al castello, gli
altri agli angoli della città. I Francesi, dopo d'aver distrutto nel
1 ~ 36
i borghi, si diedero
a fortificare la città, e compirono ed ingrossarono i bastioni già c0111inciati, circondando la
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città di nuove mura, adoperandovi il danaro e le braccia de' cittadini che sosteneano vana–
mente, al re, non a loro appartenersi il carico delle fortificazioni. Nel
1546
si rispianò
piazza Castello. Nel
1555
si ricostrusse il bastione di S. Giorgio, ossia della Consolata.
Nel
1558
fu compiuto il bastione degli Angioli all'angolo nord-est della città. In gennaio
del
1559,
maestro Vittonetto fabbricò la gran piattaforma di porta Susina. Emmanuele
Filiberto migliorò ogni cosa, e ponendo ad esecuzione un pensiero che i Francesi aveano
avuto e ventilato, costrusse sui disegni di Francesco Pacciotto d'Urbino, all 'angolo sud-ovest
della città, una cittadella pentagona, che fu tra le prime e più celebrate opere di simil
genere. Ciò nel
1564.
Ne' tre secoli seguenti, l'ingrandimento di Torino, divenuta ferma
residenza de' monarchi, progredì molto veloce fino all'ampiezza di cui la veggiamo
».
Luigi
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