

si tratta forse della cappella di Santa Ma-
ria, ora bene inteso trasformata, presso il
cascinale Magra? Di più in un documento
del 12 dicembre 1228 (Doc. CCII) si nomi
na un monastero di Santa Maria del Ponte
di Stura.
Luigi Cibrario, a questo proposito, scrive
che la casa di Santa Maria del ponte di Stu
ra era una dipendenza del vicino monastero
di S. Giacomo e che il campanile di Santa
Maria era posto di guardia, vedetta per To
rino
(Storia di Torino,
voi. II, pag. 28, 29).
il passaggio era molto frequentato e mol
ti, anzi troppi, erano quelli che chiedevano
ospitalità al monastero, onde fu necessario
che Papa Innocenzo IV dispensasse il mo
nastero dall obbligo di ricevere e provvede
re alcuno per lettere o legati pontifìci, in cui
non fosse trascritta una lettera speciale che
comunica. (Doc. CCLIX, 5 giugno 1250).
Per tutto il secolo XIII si susseguono le
donazioni e gli acquisti, prova della pro
sperità abbaziale; all’inizio del secolo XIV
pare che la Badia incominciasse a declinare,
forse per le ruine causate dalla guerra com
battuta sul suo territorio tra Savoia e Mon
ferrato.
1
Casalis nel suo
Dizionario
(voi. XX,
pag. 515) dà la serie degli abati; Simeone,
Guido, Egidio, Giacomo di Caselle, Rai
mondo, Lorenzo, Lucio, Ugone, Ruffino
Buttisello, Pietro Borghese patrizio di To
rino, Filippo dei Signori di Settimo Torine
se, Francesco, Eustachio di Romagnano an
che abate di S. Michele della Chiusa.
Tommaso Brancaccio fu l'ultimo abate;