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1 HI ~ F

rismo fine e delicato, dal sentimento profondo al

grottesco ripugnante, dalla schermaglia serrata

di due giovani in apparenza amici, alla soluzione

tragica inaspettata; tutto ciò con una ricchezza

di lingua sempre appropriata alla scena che de­

scrive od al personaggio che ritrae.

L ’A ., schivo della facile popolarità, preferi­

sce studiare e meditare a lungo i suoi personaggi,

piuttosto che lasciarsi lusingare dalle lodi pas­

seggere che potrebbe tributargli una produzione

abbondante.

Giuseppe De l Giudice :

Canti della sorgente.

New-Jork, 1928 (vendita esclusiva Casa Edi­

trice Marietti). L. 5.

Sono versi di un italiano residente in Ameri­

ca : nelle tumultuose vicende della vita d ’ oltre

oceano celebrano la Patria lontana e la fede in

Cristo. Versi vibranti di sentimento, di fattura

robusta e vari di atteggiamento nonostante la

uniformità austera del metro adottata per tutti i

componenti della « Sorgente ».

Più vivaci i « Frammenti » aggiunti in appen­

dice che hanno note commoventi di nostalgia e

dì bontà.

Naturalmente anche per questo lavoro non

mancano mende di varia natura : ma nel loro

complesse i versi che il Del Giudice ha compo­

sto meritano di essere segnalati per le nobiltà

del sentimento cui si ispirano.

^ r )

A BesaNT :

Uno sguardo alle condizioni del

mondo,

L. 2 — Id. :

Il problema della nazio­

nalità,

L. 2 — Id., :

Il problema dell’educa­

zione,

L. 2 — Id. :

Il problema del capitale e

del lavoro,

L. 2 — Id. :

Il problema del g o ­

verno,

L. 2 — Id. :

Il problema del colore.

L. 2. — Soc. An. Coop. <■Prometeo », T o ­

rino.

Le sei conferenze, pure costituendo ognuna

un tutto a sè, si integrano vicendevolmente, in

modo appunto da dare una visione di insieme

su quelle che sono le condizioni moderne e le

incognite che il problema della vita ci presenta

imperiosamente nel giorno d’ oggi, reclamando

una soluzione. A lla ricerca di questa le con­

ferenze appunto si rivolgono non già colla pre­

tesa di offrire una panacea per tutti i mali, ma

semplicemente per dire a tutti gli uomini co­

scienziosi e seri una parola alta di fede nella

bontà assoluta del cuore umano e nella imman­

cabile progressività di conquista verso i destini

del mondo. La conferenziera

sig.ra

A . Besant

traccia, con quella profonda conoscenza sua ac­

quisita nello studio diretto delle questioni che

tratta, uno schema di quella che dovrebbe essere

la base per una società umana; e le sue parole si

rivolgono a tutti indistintamente per tutti inci­

tare a quest opera che la legge dell’ evoluzione

esige. Quanti sono convinti che siamo giunti or­

mai all’ alba di un'èra nuova, in cui nuove con­

cezioni di vita devono illuminare nuove conce­

zioni di doveri e di responsabilità, non possono

non salutare con gioia questo tentativo di dia­

gnosi e di cura.

A . BRUSCHETTI.

Scienza pratica della vita.

T o ­

rino, Casa Editrice « Prometeo », L. 4.

Chi ha a cuore l’educazione della gioventù non

può che rallegrarsi di vedere espressi in questo

libro pratici consigli che l’esperienza della vita

ha raccolto, l’ amore di un ideale altamente uma­

nitario ha lumeggiato e l’ affetto per la gioventù

ha animato, Poiché non il teorizzare ma l’agire

importa, l’ autore si è preoccupato di essere es­

senzialmente pratico, non filosofando sull’idea­

le, ma guidando sulla via che ad esso conduce.

Il libro merita di essere letto e meditato e molto

bene potrà da esso venire alla gioventù se im­

parerà come insegna a vivere

pienamente,

vi­

vendo nobilmente e utilmente.

Sarà questo il premio ambito alle fatiche del­

l’ autore, che all’estero porta alto il nome di ita­

liano e della buona tradizione italiana, per cui

il genio italico volò alto nel mondo in tutte le

età.

K.AI.MAN CsatHó:

Pensa solo alla tua pipa L a -

dànyil...

Romanzo, Milano. Corbaccio » collezione

Hungaria » 1929, L. IO.

« ...il vero buon umore sta scomparendo ovun­

que nel mondo. Lo uccidono l'accanita e cru­

dele satira e il cinismo : lo scetticismo dell'era

moderna. Ma in Csathó vive, fresca, la più no­

bile forma della ilarità. E questo è il doppio se­

greto dei suoi successi in patria : il suo carattere

magiaro che sbocca dalla radice nobile del sen­

timento nazionale, e lo spirito e il brio che co­

loriscono ogni suo scritto... ».

Così, molto giustamente, Ignazio Balla nella

prefazione al nuovo volume della

Hungaria

che

si presenta nitido e invitante nella sua sobria e

fresca veste tipografica al lettore italiano.

Noi italiani, però, non possiamo essere giudici

competenti per l'aspetto ungherese del lavoro *

per noi Csathó è prima di tutto e sopratutto un

umorista di primissimo ordine, fine, arguto, pre­

fondo, che l'umorismo non cerca nella porche-

riola a doppio senso o nella satira, ma rivela,

senza averne l’ aria, nelle più comuni cose della

vita.

Csathó non

fa

dell’umorismo:

vede

l'umori­

smo : e’ a noi stanchi, sfiduciati, che ci sveglia­

mo con la bocca amara e ridiamo male, insegna

a ridere bene, sanamente, con pieno abbandono,

dimostrando che anche nelle cose più serie c 'è

sostanza di riso e, più ancora, che anche nelle

cose più cattive c’ è sostanza di bontà.