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A G E N T I D E L C O R P O V I G I L I U R B A N I
Quantunque abbia cambiato più volte denomi
nazione, ii Corpo dei Vigili urbani della Città
di Torino conta parecchi secoli di vita. Le prime
notizie intorno alla sua regolare istituzione ed alle
sue attività risalgono infatti all’anno 1360, all’e
poca cioè in cui reggeva le sorti del Principato di
Piemonte Amedeo VI di Savoia, detto il «Conte
Verde ».
I «CAVALLERI DELL’ORDINE*
Dagli « ordinati * del tempo conservati negli ar
chivi municipali risulta che, prima del 1360, le
persone addette al servizio della città «erano elette
in Consiglio Generale *. Al capo IV poi della
« Franchia * delli 8 ottobre 1360, concessa alla
Città dal Conte Amedeo VI di Savoia, si dichia
rava « doversi stare ai Capitoli antichi per la no
mina degli uffici in essa non descritti *.
Non si parla, adunque, ancora esplicitamente di
Guardie, ma già si accenna a persone addette al
servizio della città. Fra codeste persone è giusto
ed ovvio comprendere quei quattro «Cavalieri
dell’Ordine * che in allora esercitavano talune delle
mansioni oggi affidate ai Vigili urbani.
Dopo questi accenni, assai vaghi, si perde ogni
traccia della istituzione e, per più di tre secoli,
non se ne ha più notizia. Ma il 5 dicembre del
1679, la Duchessa Maria Giovanna Battista di
Nemours, vedova di Carlo Emanuele II, che reg
geva il Piemonte in nome del figlio Vittorio Ame
deo II, preoccupata dell’andazzo della « polizia
cittadina *, ordinava con speciale « editto » un
« Nuovo Stabilimento di Politica », il quale portava
un organico di «Otto Cavalieri politici » con l’as
segno annuo di 100 lire ciascuno; e poiché questi
dovevano portare una regolare divisa, stabiliva che
le spese per le armi ed il vestiario dei detti «Ca
valieri » fossero a carico della Città.
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« editto » in data 11 febbraio 1724, prescriveva che
il Vicario di città dovesse avere alle sue dipendenze
— in luogo dei «Cavalieri politici * — otto ser
venti denominati «Guardie del Vicariato *, con la
stessa paga ed i medesimi vantaggi di cui erano
provvisti i « Cavalieri *.
In forza di questa disposizione gli otto Cavalieri
che si trovavano in servizio vennero licenziati e
in loro vece furono nominate otto altre persone
con la qualifica di «Guardie del Vicariato », cosi
come prescriveva il reale editto. Ad esse venne
affidato l’incaric
.seguire l’editto reale e di
servire la Città in tutte le sue funzioni.
Nel 1725 — cioè un anno dopo la loro nomina —
le otto «Guardie del Vicariato *, che, come i
« Cavalieri della Politica * loro predecessori, non
erano mai state accasermate, ma alloggiavano a
proprie spese in case private, vennero riunite in
alcune camere della «Casa della Città », già detta
« Palazzo delle Torri *, in via Porta Palatina. Era
questa la prima caserma; e da allora in poi, fino al
1870, le guardie della città di Torino furono sempre
acquartierate.
Più tardi Carlo Emanuele III, riordinando in
parte l’ufficio del Vicariato, con Biglietto delli 30
luglio 1760, ordinò pure l’aumento delle «Guardie
del Vicario », portandone la forza da otto a dodici
compreso anche un Caporale.
VITTORIO AMEDEO III ISTITUISCE LE
« GUARDIE CIVICHE »
Il 26 novembre del 1774 Vittorio Amedeo IH,
reso edotto dei crescenti bisogni della città,
ordinava che le « Guardie del Vicario » fossero
aumentate da dodici a sedici, continuando a la
sciarle sotto il comando di un caporale.
Sedici guardie dette «del Vicario» comandate
da un caporale costituivano adunque il Corpo
degli agenti cui erano affidati l’ordine e
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