Scheda: Tema - Tipo: Storia

Gli anni del terrorismo

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Dopo una meno nota stagione di terrorismo di destra, dalla metà degli anni ’70 e per un decennio, Torino fu travagliata soprattutto dagli attentati di BR e Prima linea.


Periodo di riferimento: 1969 - 1978

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  • sala 1961

Torino non subì mai tragici attentati stragistici, ma fin dal 1969 la città dovette "convivere" con la presenza di gruppi neofascisti e assistere suo malgrado alle loro azioni violente (bombe lanciate contro sedi di sindacati e di partiti, profanazioni di memoriali della Resistenza, attività squadristiche, intimidazioni, traffico di armi e organizzazione di campi paramilitari).
Negli stessi anni incominciava anche il terrorismo rosso: nel 1973 vi furono i rapimenti del sindacalista della Cisnal Labate e del dirigente Fiat Amerio, mentre a partire dal 1975 le azioni terroristiche si moltiplicarono e divennero più violente, con «gambizzazioni», conflitti a fuoco (come quello in cui morirono l’appuntato dei carabinieri D’Alfonso e la BR Cagol, 1975) ed assassinii (tra cui quelli del vice questore Cusano nel 1976, del presidente dell’ordine degli avvocati Fulvio Croce, impegnato nel processo contro il nucleo storico delle BR, e del vicedirettore de «La Stampa» Casalegno del 1977, e del maresciallo di Polizia Berardi nel 1978) sempre più frequenti.
La città reagì con spavento e sconcerto al proliferare di una violenza che sembrava inarrestabile e fuori controllo, che molto spesso sceglieva e colpiva anche obiettivi «non potenti», e le stesse forze politiche furono inizialmente colte di sorpresa dalla situazione. In seguito esse si schierarono compatte contro il terrorismo, contribuendo in modo decisivo a isolarlo e sconfiggerlo: nel 1978 iniziò, dopo molti rinvii, il processo alla BR, e nei due anni successivi si ebbero rilevanti arresti, tra cui quelli del BR Peci (poi «pentito») e di Donat-Cattin di Lotta Continua.