Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Ippodromo di Mirafiori

L’ippodromo di Mirafiori è stato inaugurato nel 1906, e presto sarebbe stato affiancato dall’aeroporto e soprattutto dallo stabilimento Fiat. Occupava l’area delimitata dai corsi Unione Sovietica, Tazzoli, Benedetto Croce e Onorato Vigliani.


Lat: 45.024563 Long: 7.642443

Inaugurazione: 1906

Bombardamento: Luglio 1944

Demolizione: 1958

Translate

Categorie

  • bombardamento | impianto sportivo

Tag

  • bombardamenti | trasform

1. Storia dell'edificio

Nel 1904, la Municipalità e l’autorità militare contrattano la permuta per il definitivo spostamento della piazza d’Armi dall’area attualmente occupata dal Politecnico (e che nel 1911 avrebbe ospitato lo Stadium) al terreno oggi compreso tra i corsi IV Novembre, Lepanto, Ferraris e Sebastopoli1, dove al momento è presente l’ippodromo della Società Piemontese delle Corse. La Società si trova quindi costretta a trovare nuovi spazi per le corse: viene così individuata un’area presso Mirafiori. Come si può vedere nella Pianta di Torino del 19162, l’area è inclusa tra gli attuali corsi Unione Sovietica, Tazzoli, Croce e Vigliani, proprio di fronte a dove – tra il 1936 e il 1939 – sorgerà la Fiat Mirafiori.
Nel 1906 avviene l’inaugurazione: il nuovo ippodromo è dotato di comode tribune, locali per buffet, per toilette, per totalizzatori, ufficio telegrafico e telefonico. La pista, che misura 1800 metri, adatta sia per le corse piane che per quelle a ostacoli, è dotata inoltre di un moderno sistema di irrigazione.
L’ippodromo rimane a Mirafiori fino al 1958, quando si decide di costruire un nuovo ippodromo fuori Torino, a Vinovo, munito di due piste, una per il trotto e una per il galoppo.

2. Bombardamenti

L'area occupata dall'ippodromo di Mirafiori fu interessata dai bombardamenti del luglio 1944 che la danneggiarono lievemente. Soffio di bomba dirompente causò screpolatura di muri e danni agli infissi. Alla rilevazione del 18 luglio 1945 nessuna opera di rifacimento era stata eseguita.

Note

[1] Vera Comoli Mandracci, La capitale per uno stato, in Agostino Magnaghi, Mariolina Monge, Luciano Re, Guida all’architettura moderna di Torino, Lindau, Torino 1995, p. 339.

[1] Asct, Pianta diTorino / Coll’indicazione dei due piani regolatori e di ampliamento rispettivamente / delle zone piana e collinare adottati da l Consiglio Comunale nel 1913, colle varianti / approvate successivamente sino a maggio 1915, Tipi e disegni, 64.6.8.

 

Fonti Archivistiche

  • ASCT, Fondo danni di guerra, inv. 2370, cart. 47, fasc. 15, n. ord. 2

Temi correlati

Ente Responsabile

  • Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà