Scheda: Luogo - Tipo: Edifici monumentali

Stadio Filadelfia (Campo Torino)

Esempio di architettura funzionale allo sport come il coevo Motovelodromo di corso Casale, il Filadelfia è stato lo stadio del Grande Torino. Nonostante la quasi completa demolizione di fine anni Novanta, è considerato dai tifosi la “casa” del Toro. Il nuovo Stadio Filadelfia riapre i cancelli nel maggio 2017.


Lat: 45.038157384171505 Long: 7.658540958786034

Costruzione: 1926

Costruzione: 1929
costruzione biglietteria

Costruzione: 1932
Costruzione nuove tribune e nuove gradinate

Bombardamento: 13 Luglio 1943

Bombardamento: 29 Marzo 1944

Notizie dal: 1963
trasferimento delle partite della prima squadra allo Stadio Comunale

Notizie dal: 1994
cessato utilizzo per gli allenamenti

Demolizione: 1998

Costruzione: 17 Ottobre 2015
Posa della prima pietra per la rinascita del Filadelfia

Inaugurazione: 25 Maggio 2017
naugurazione del nuovo Stadio Filadelfia

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1. Dalla costruzione all’abbandono (1926-1963)

La costruzione del “Fila”, in via Filadelfia 36, risale al 1926, per volere del Conte Enrico Marone di Cinzano, presidente del Torino Football Club. Il progetto è di Miro Gamba, mentre la costruzione in cemento armato è opera della ditta del commendator Filippa. Si tratta di un’architettura molto semplice negli impianti e nelle strutture, con l’apparato decorativo ridotto al minimo e limitato al pilone reggibandiera all’ingresso. L’inaugurazione avviene il 17 ottobre dello stesso anno, in presenza del principe Umberto, della principessa Maria Adelaide e di oltre quindicimila spettatori. Per l’occasione, il Torino sfida la Fortitudo Roma, battendola per 4-0.
Il Filadelfia è legato indissolubilmente alle imprese del Grande Torino. Negli anni Quaranta, uscire imbattuti dal Filadelfia è considerata una vera e propria impresa: per più di sei anni il Toro non perde mai sul proprio campo. Il 4 maggio 1949 l’aereo della squadra, di ritorno da una trasferta a Porto per un’amichevole, si schianta contro la collina di Superga. Tutta la squadra, insieme all’allenatore, parte della dirigenza e alcuni giornalisti, muore nell’impatto.
Nel campionato 1958-59 il Torino viene retrocesso per la prima volta in serie B, lo stesso anno in cui gioca allo Stadio Comunale, abbandonando temporaneamente il Filadelfia che viene utilizzato come campo d’allenamento della prima squadra e come campo ufficiale per le gare interne della Primavera. Con il ritorno in serie A, il Torino riprende a giocare nel vecchio impianto, che abbandona definitivamente nel 1963.

2. Bombardamenti

Lo Stadio Filadelfia fu colpito durante il bombardamento diurno del 29 marzo 1944 effettuato da aerei dell’USAAF con la tecnica del tappeto di bombe (centinaia di bombe dirompenti di medio calibro). Il bombardamento fece crollare il primo piano dello stadio. Nell'ottobre 1945 l'Associazione calcio Torino chiede al Comune di poter utilizzare il campo di calcio dello stadio civico (in concessione alla squadra Juventus) in quanto lo Stadio Filadelfia risulta danneggiato. La concessione dello stadio viene accordata per il campionato 1945-1946 mentre gli allenamenti della squadra potranno tenersi al motovelodromo torinese in Corso Casale.

3. Dall’abbandono alla demolizione (1963-1998)

Dal 1963 il Filadelfia viene utilizzato come campo di allenamento. Il cattivo stato di conservazione dell’impianto, dovuto alla scarsa manutenzione, costringe nel 1994 la società a spostarsi a Orbassano.
Negli anni Novanta, la situazione economica del Torino si aggrava, e nel giro di un decennio più proprietari si avvicendano alla presidenza della società granata. Molte sono le parole spese per la ricostruzione dello storico impianto; vengono anche presentati alcuni progetti di ricostruzione, tra cui uno da trentamila posti.
Nel 1994, l’ex sindaco di Torino Diego Novelli crea una Fondazione «avente come scopo la salvaguardia del Filadelfia»1 e rileva l’impianto dall’allora presidente Gianmarco Calleri. La Fondazione ha un suo progetto di ricostruzione dell’impianto a cura dello Studio Renacco. Nel luglio del 1997 la Fondazione ottiene le autorizzazioni dalla Soprintendenza e dalla Commissione Igienico-Edilizia: inizia così la demolizione del «Fila». La Soprintendenza però richiede che vengano mantenuti gli angoli delle curve su via Filadelfia e via Spano e il nucleo centrale della tribuna d’onore. La demolizione viene completata nel 1998 (anche se alcune strutture permangono). I lavori per il nuovo impianto, però, non verranno mai incominciati.

4. Gli anni recenti

Negli anni Duemila il “Fila” è protagonista involontario di numerose e complesse vicende, la più rilevante delle quali è la proposta, nel novembre 2002, di una variante al Piano Regolatore che prevede l’insediamento di attività commerciali e di due edifici residenziali all’interno del quadrilatero dell’impianto. Grazie alle proteste di tifosi e cittadini, la variante viene modificata: nel 2002 le attività commerciali vengono spostate nell’isolato precedente dell’ex Chinino, mentre nel 2006 viene individuato un altro lotto per l’edificazione dei due palazzi. Nel frattempo (estate 2005), il Torino Calcio è fallito e i diritti di superficie dell’area sono tornati al Comune.
Nel gennaio 2008 è stata costituita una nuova Fondazione che si impegnerà a trovare i fondi necessari per la ricostruzione dello stadio. Intanto, nel gennaio 2010 sono stati abbattuti i pennoni lungo via Giordano Bruno.

Un nuovo progetto che prevede nell'area la costruzione di due campi più piccoli, ha preso il via nel 2014, la posa della prima pietra avviene il 17 ottobre 2015.

Le manifestazioni per l'inaugurazione del nuovo Filadelfia iniziano il 24 maggio 2017.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
CAMPO SPORTIVO «TORINO F.C. »
Via Filadelfia 36, Via Bruno 122

Campo di calcio con tribune e recinzione.
Complesso di valore storico-artistico, unico esempio superstite tra i primi stadi calcistici in Torino, integralmente conservato negli impianti, nelle strutture, e nelle parti accessorie.
Progettato a metà degli anni Venti da Vittorio Eugenio Ballatore di Rosana. Di rilievo sia per le strutture delle tribune (con analogie al Motovelodromo) sia per le parti ornamentali, nel gusto caratterizzato dell'architetto.

L. Re, in AA.VV., Torino città viva […], 1980, p. 306.
Tavola: 65

Bibliografia

Fonti Archivistiche

  • AECT, Tribune-gradinate. Richiesta della Società Civile Campo Torino, vie Filadelfia, Tunisi, Giordano Bruno, I cat., a. 1926, n. prat. 132.
  • AECT, Bassa costruzione. Richiesta della società Campo Torino, via Filadelfia, I cat., a. 1928, n. pratica. 684.
  • AECT, Gradinata-tribuna, richiesta della società Civile Campo Torino, via Filadelfia, I cat., a. 1932, n. prat. 431.
  • ASCT Fondo danni di guerra, inv. 2197, cart. 44, fasc. 16, n.ord. 4
  • Asct, Deliberazioni della Giunta popolare, Provvedimenti prefettizi, 31 ottobre 1945, verbale 35, § 80

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  • Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà
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