Gaio Rutilio Gallico
L’epigrafe è venuta alla luce durante l’abbattimento dei bastioni che munivano il fronte settentrionale della città dalla prima metà del Seicento operato dai francesi di Napoleone il 28 marzo 1802.
Introduzione
L’iscrizione è incisa in un blocco di marmo bianco probabilmente delle cave greche del monte Pentelico che era la base di un monumento dedicato al console Gaio Rutilio Gallico da Tito Flavio Scapula.
Rutilio Gallico è certamente uno dei torinesi più illustri di età romana: dopo una brillante carriera aveva raggiunto il consolato per due volte e in seguito aveva ottenuto la più prestigiosa magistratura consolare, ovvero la prefettura dell’Urbe a Roma. Nonostante i successi nella capitale, Gallico deve aver mantenuto stretti contatti con la sua città natale, poiché abbiamo notizia di almeno tre iscrizioni a lui dedicate nel territorio torinese.
L'iscrizione è oggi esposta al Museo di Antichità di Torino nella mostra Archeologia a Torino.
L'iscrizione
C(aio) Rutilio Gallico co(n)s(uli) II / T(itus) Fla[v]ius Scapula
A Gaio Rutilio Gallico, console per due volte. Tito Flavio Scapula.
Bibliografia
Ente Responsabile
- MuseoTorino
- Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie