Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Farmacia Algostino De Michelis

Coeva alla costruzione della Piazza Vittorio su cui si affaccia, la farmacia conserva gli arredi originali  stile Impero che, per disegno e integrità, rappresentano una delle testimonianze più significative di questa tipologia commerciale della prima metà dell'Ottocento.

 


PIAZZA VITTORIO VENETO 10/A

Inaugurazione: 1825 - 1830

Ampliamento: 1980

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  • farmacia

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  • Locali storici

1. Cenni storici

L'apertura della farmacia risale all'edificazione della piazza, progettata dal luganese Giuseppe Frizzi e costruita tra il 1825 e il 1830. Acquistata negli anni trenta del Novecento dal dottor Algostino, già direttore dell'esercizio, ancora oggi appartiene alla famiglia che ne cura con grande attenzione la conservazione. E' stata ampliata nel 1980 con gli adiacenti locali dell'antica profumeria Binfa.

2. Esterno

La farmacia è situata all'angolo tra via Plana e il sottoportico di piazza Vittorio. Il rigore e la sobrietà che caratterizzano le farmacie dell'epoca si ritrovano nella linearità dei cornicioni dei portali esterni in pietra che si affacciano nel sottoportico e sulla via. Particolare è la chiusura del portone d'ingresso con un sistema a doppia serie di ante incernierate poste all'esterno e all'interno del locale.  L'insegna Farmacia Chimica, posta sull'incorniciatura nel sottoportico, è in vetro smussato con lettere dorate su fondo nero. Dello stesso tipo è la targa applicata al muro tra le due vetrine. Nel sottoportico si trova la lampada a braccio con motivi a volute, in ghisa, con doppio attacco a muro per alimentazione ad acetilene.

Più appariscente è il contiguo monoblocco in legno, fronte dell'antica profumeria Binfa annessa alla farmacia nel 1980, la cui devanture su zoccolo in marmo giallo ingloba l'insegna, priva di scritte, a cassonetto e le tre gioiellerie laterali, piccole bacheche di limitata profondità.

 

3. Arredi interni

Il locale storico è costituito da negozio con soffitto a volte, laboratorio, deposito. Nel 1992, dopo un incendio doloso, è stato oggetto di un accurato restauro integrale.

Lo spazio vendita è completamente rivestito da boiseries in noce in parte dorata nei fregi, capitelli e motivi fitomorfi e simboli farmaceutici. Elemento significativo della decorazione dell'epoca è la fascia sovrastante, decorata a tempera monocroma con nastro e festone e medaglioni classici. Tra le scaffalature di gusto Impero modulate da colonnine sono inglobate porte e uscite con cimase decorate; due armadi angolari decorati con i simboli farmaceutici in legno scolpito sostengono le statue in terra di Signa di Galeno e Esculapio. Interessante il banco di vendita ricurvo a forma di "C" con testate a trifoglio; il pannello centrale è arricchito da una ghirlanda dorata a rilievo, forse posteriore di una trentina d'anni al resto dell'arredo.

Il laboratorio è rivestito da scaffalaure e armadi in pioppo e abete laccati color avorio contenenti vasi in vetro.

Un'apertura laterale interna collega direttamente la farmacia all'annessa profumeria Binfa, un interessante locale fine Ottocento con gran parte dell'arredo originario: scaffalature con vetri a mercurio e armadi tardo ottocenteschi dalla caratteristica laccatura "piemontese". Pavimento in legno originale.

 

4. Oggetti e accessori

Nella farmacia non mancano vasi a boccia in ceramica di fabbricazione ligure, nè l'armadio dei veleni (nel laboratorio) evidenziato da grandi scritte dipinte. Si conservano inoltre attrezzi e contenitori, bilancini di precisione, vasi, mortai, pestelli, alambicchi, fornelli e scatole di legno.

Nel locale è visibile la targa della farmacia Chimica Bonaria e dott. Mione che pubblicizza la specialità per la cura della sciatica.

Fonti Archivistiche

  • Legge Regionale 4 marzo 1995/n. 34 “Tutela e valorizzazione dei locali storici” catalogo Guarini Piemonte, presso CSI Piemonte, Galfione-Barozzo P., Ghisotti S., scheda n. R0160921 e Allegati

Fototeca

Ente Responsabile

  • MuseoTorino, 2016