Scheda: Tema - Tipo: Cultura e istruzione

La cultura nella prima metà del Novecento

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La prima metà del XX secolo fu un periodo ricco di iniziative culturali e di figure intellettuali di rilievo, fra cinema, pittura, editoria, giornali ed eminenti docenti universitari.


Periodo di riferimento: XX secolo

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  • sala 1922

All’inizio del XX secolo Torino fu capitale nazionale del cinema, prima importato dalla vicina Francia (già nel 1897 iniziarono proiezioni regolari alla birreria Sala di via Garibaldi) e poi direttamente prodotto da case quali Ambrosio, Itala, Gloria, Aquila e FERT.
Negli anni venti e trenta Gramsci e Gobetti vissero a Torino anni fondamentali della loro esperienza culturale. All’Università insegnarono, tra gli altri e in ordine sparso (con la consapevolezza di trascurare nomi di primo piano) Luigi Einaudi, Gaetano Mosca, Giuseppe Peano, Ludovico Geymonat, Francesco Pastonchi, Gustavo Colonnetti e Lionello Venturi, anche se il regime fascista piegò alle proprie esigenze la maggioranza dei docenti e ne costrinse altri a rinunciare all’insegnamento.
Numerose furono le piccole case editrici di elevata qualità (Ribet, Buratti, Frassinelli, Slavia) e, nel 1933, fu fondata l’Einaudi. "La Stampa", acquistata dagli Agnelli, fu diretta fra gli altri da Curzio Malaparte, la "Gazzetta del Popolo"dal peraltro fascistissimo Amicucci; ai quotidiani s’affiancavano  inoltre numerosi periodici culturali.
In ambito pittorico si costituì il gruppo dei «Sei di Torino», una delle molte realtà culturali patrocinate dall’imprenditore Riccardo Gualino (cui si deve, fra le altre, pure l’innovativo Teatro di Torino).
Per i ceti popolare c’erano quotidiani, periodici, e, soprattutto, i cafés chantants e il cinema ai suoi esordi.
Solo l'avvento della guerra avrebbe quasi cancellato tutto ciò.

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