Farmacia Montanaro-Bacolla
All'angolo tra il sottoportico di corso Vinzaglio e via san Quintino, la farmacia, che ha subito significativi interventi esterni nel 1986, conserva l'arredo in noce realizzato in occasione dell’apertura dell’attività nel 1889 e numerosi e interessanti oggetti oltre le storiche attrezzature da laboratorio.
1. Cenni storici
La farmacia, fornitrice di casa Savoia-Carignano, fu aperta nel 1889 dal dottor Cesare Montanaro che, membro dal 1894 della Reale Società Italiana d'Igiene, fu vincitore negli anni 1898/99 di vari premi "per prodotti farmaceutici" alle grandi esposizioni industriali: a Torino, Poitiers, Monaco, Marsiglia. L'attività fu rilevata dal 1899 da Edoardo Bacolla, già gestore di un'antica farmacia a Cocconato (ca. 1698), i cui eredi sono stati i proprietari fino al recentissimo cambio di gestione.
2. Arredi, accessori e attrezzature
Il locale, sottoposto a significativi interventi di restauro nel 1986, conserva all'esterno su via san Quintino un’insegna metallica tardo ottocentesca mentre i serramenti in luce sono di nuova realizzazione.
L’intervento di restauro ha interessato anche la struttura e i pavimenti degli interni, distribuiti in locale vendita, laboratorio, ufficio e magazzini.
Nel locale vendita è conservato l'arredo in noce realizzato in occasione dell’apertura dell’attività nel 1889: bancone con piano in marmo e i mobili a due corpi con cassetti e mensole, coronati, nell’armadiatura principale, da elaborato fastigio a volute simmetriche con orologio circolare e simboli farmaceutici. Dell'illuminazione originaria restano 3 lampadari liberty in ferro battuto e vetri colorati.
Chiambrane con sovrapporta decorata introducono all’ufficio dai mobili di gusto eclettico.
Numerose le attrezzature storiche presenti nel locale. Particolarmente interessanti sono i nécessaires tardo –ottocento per la fabbricazione di pillole e cachet, il coevo contenitore specifico per prodotti omeopatici, un reagentario chimico portatile poco più tardo e bilance di precisione di produzione torinese e viennese; inoltre una numerosa collezione di vasi da farmacia di diversa morfologia. Oltre a questi oggetti, la farmacia conserva una vasta dotazione di storiche attrezzature da laboratorio, quali un alcolometro della ditta torinese Massarotti e Bianco, matracci, cilindri in vetro, recipienti in rame. In un album sono raccolte inoltre antiche etichette e ricette manoscritte.
Bibliografia
- Ronchetta, Chiara (a cura di), Le botteghe a Torino: esterni e interni tra 1750 e 1930, Centro studi piemontesi, Torino 2001 , n. 1-4 p. 66, p. 122, n. 54 p. 269
- Ronchetta, Chiara, Guida alle botteghe storiche di Torino, Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, Torino 2005 , n. 7, p. 63
- Ronchetta, Chiara (a cura di), Le botteghe a Torino: esterni e interni tra 1750 e 1930, Centro studi piemontesi, Torino 2008 , n. 1-4 p. 66, p. 120
- Ronchetta, Chiara (a cura di), Le botteghe in Piemonte: esterni e interni tra 1750 e 1930, Centro studi piemontesi, Torino 2008 , n. 214 p. 103
Fonti Archivistiche
- Legge Regionale 4 marzo 1995/n. 34 “Tutela e valorizzazione dei locali storici” catalogo Guarini Piemonte, presso CSI Piemonte, Galfione-Barozzo P./ Ruffino M. P., scheda n. R0081950 e Allegati
Fototeca
Ente Responsabile
- MuseoTorino, 2017