Sella dell’Eremo dei Camaldolesi e Pecetto Torinese
La sella e le superfici terrazzate modellate nel settore nord-occidentale della Collina di Torino sono testimonianza del passaggio di un antico corso d’acqua in cui confluivano le acque della Dora Riparia e del torrente Stura di Lanzo.
La sella e le superfici terrazzate sviluppate in corrispondenza alla zona detta l’Eremo, nel territorio comunale di Pecetto Torinese, rappresentano le più antiche forme fluviali relitte della Collina di Torino.
La sella è una depressione allungata che articola lo spartiacque principale della Collina; essa è delimitata da due rilievi, quelli di Torre e delle Fontanine, ed è circondata da una serie di lembi di superfici terrazzate subpianeggianti.
La forma e la posizione indicano che queste forme sono legate ad un reticolato idrografico precedente a quello attuale. Secondo la letteratura scientifica sarebbero state modellate da un corso d’acqua che raccoglieva le acque di Dora Riparia e Stura di Lanzo, quando avevano un andamento differente dall’attuale e la Collina non era ancora elevata come ai nostri giorni. La sella si trova ora a una quota di circa 630 m sul livello del mare, mentre gli attuali alvei del fiume Dora e del torrente Stura di Lanzo si trovano a circa 215 metri. Ciò implica che la collina e la pianura torinese abbiano subito un sollevamento differenziale.
Dal punto di vista geologico, la sella dell’Eremo si colloca in corrispondenza ad una faglia con andamento sud ovest-nord est, ovvero ad un settore di fragilità del basamento roccioso che potrebbe avere costituito, già in origine, un settore più depresso e quindi una via preferenziale in cui venivano convogliate le acque.
Sulla base della posizione altimetrica e del contesto geologico, tali forme sono ritenute riferibili ad un intervallo di tempo di poco successivo a 781 mila anni fa.
Note
Maria Gabriella Forno, Stefania Lucchesi, La successione fluviale terrazzata pleistocenica dei versanti occidentale e nordoccidentale della Collina di Torino, «Il Quaternario, Italian Journal Quaternary Science», 2005, 18(2), pp. 123-134.
Bibliografia
- Maria Gabriella Forno, Studio geologico dell’Altopiano di Poirino, in «Geografia Fisica e Dinamica Quaternaria», n. 5, 1982, pp. 129-162
- Francesco Carraro, Gianni Collo, Maria Gabriella Forno, Marco Giardino, Franca Maraga, Aldo Perotto, Daniele Tropeano, L’evoluzione del reticolato idrografico del Piemonte centrale in relazione alla mobilità quaternaria, in Riccardo Polino, Rosalino Sacchi (a cura di), Atti del Convegno “Rapporti Alpi-Appennino e guide alle escursioni (Peveragno-CN), 31 maggio-1 giugno 1994, in «Accademia Nazionale delle Scienze, Scritti e Documenti», n. 14, 1994, Roma
- Geological excursion in the Middle Susa Valley and in the Torino Hill (NW Italy). Field trip guide in Natural hazards related to recent geological processes and regional evolution, Association of European Geological Societies - University of Turin, Turin 2005, pp. 3-55, in particolare pp. 14-15 , pp. 37-43
- Festa, Andrea [et al.] (a cura di), Torino est. Note illustrative della carta geologica d'Italia alla scala 1:50.000: Foglio 156 in Carta geologica d'Italia alla scala 1:50.000: dal rilevamento geologico 1:25 000, ISPRA, Roma 2009 Vai al testo digitalizzato
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- Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli studi di Torino